Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Atti parlamentari
Il conseguimento di importanti traguardi legislativi ci ha fornito lo stimolo per proseguire il nostro lavoro con maggiore slancio al fine di sensibilizzare Istituzioni e le varie forze politiche riguardo alla tutela dei diritti degli invalidi e dei familiari delle Vittime.
Forti del sostegno di quanti si sono dimostrati più attenti alle legittime istanze delle Vittime, siamo riusciti a proporre interrogazioni parlamentari, ordini del giorno, interpellanze parlamentari emendamenti nonché proposte e progetti di legge.
Il nostro impegno e la nostra elevata rappresentatività vengono riconosciuti ormai a livello parlamentare anche grazie agli inviti presso le Commissioni permanenti di Camera e Senato per fornire pareri nel corso di audizioni formali o informali.
08 OTTOBRE 2014
Legislatura 17ª - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 90 del 08/10/2014

DIFESA (4ª)

MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE 2014

90ª Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

LATORRE

Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

La seduta inizia alle ore 9.

SULLA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE  

In apertura di seduta, il presidente LATORRE informa la Commissione che, dalla giornata di ieri, è entrato a far parte della Commissione il senatore Verdini, in sostituzione del senatore Mazzoni.

PROCEDURE INFORMATIVE 

Interrogazioni   

Il sottosegretario ALFANO risponde all’interrogazione n. 3-00758, a firma del senatore Di Biagio e vertente sull’effettiva equiparazione tra le vittime del dovere e quelle del terrorismo e della criminalità organizzata, osservando innanzitutto che la tematica è da tempo all'attenzione delle diverse amministrazioni coinvolte e, già dal maggio del 2009, si era insediato, in merito, un tavolo tecnico di coordinamento. Nel settembre del 2012 la presidenza del tavolo tecnico è stata poi assegnata al Commissario per il coordinamento delle iniziative per le vittime dei reati di tipo mafioso.

L'oratore rileva quindi che tutte le norme vigenti in materia sono state concepite con il preciso scopo di estendere progressivamente i benefici concessi alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, alle altre categorie di vittime del dovere, individuate nei soggetti di cui all'articolo 3 della legge n. 466 del 1980 e negli altri dipendenti pubblici deceduti o feriti nel contesto di precise evenienze. In particolare, per la completa equiparazione tra le due categorie, sono da regolarizzare la maggior parte dei benefici di carattere pensionistico-previdenziale e da riadeguare altri benefici di natura economica: le provvidenze tuttora mancanti sono quelle di cui agli articoli 2, 3, 4, 5, commi 3-bis, 3-ter e 3-quater all'articolo 7 della legge n. 206 del 2004 mentre l'importo da adeguare è quello dell'assegno vitalizio previsto dall'articolo 2 della legge n. 407 del 1998 e successive modificazioni.

Nel quadro dei lavori del citato tavolo tecnico, il Commissario ha poi provveduto ad aggiornare le proiezioni di spesa (a suo tempo predisposte dall'Inps), includendovi anche quelle relative ai due nuovi benefici riconosciuti alle vittime del terrorismo per effetto della legge di stabilità 2014. Tali proiezioni -tuttavia- prevedono oneri finanziari significativi, in quanto il fabbisogno complessivo per l'operazione di perequazione è stato stimato in circa 690 milioni di euro nell'arco del decennio 2014-2023.

Conclude precisando che il processo di perequazione si inserisce in un'ottica di gradualità, come espressamente previsto dalle disposizioni vigenti, che vincolano ogni progressiva estensione dei benefici a una nuova autorizzazione di spesa. Sarà in ogni caso cura del Governo e delle Amministrazioni preposte individuare la relativa copertura finanziaria necessaria per completare il processo di equiparazione economica delle vittime del dovere e soggetti ad esse equiparati alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

Replica il senatore DI BIAGIO (PI), osservando che l'avvio del tavolo tecnico nel 2009, a seguito delle sollecitazioni delle associazioni di vittime del dovere e con la stretta collaborazione delle amministrazioni competenti, costituiva un segnale di una volontà condivisa di rettificare la disciplina. Tuttavia, il predetto organismo non sembra avere compiuto significativi progressi dal mese di settembre 2012, ed appare difficile comprendere come un riconoscimento meritorio stenti ancora ad essere chiarito, ancorché sia esplicitamente disciplinato dalla legge.

La problematica, pertanto, non sembra ancora ricevere la dovuta considerazione, come dimostrato, peraltro, dallo stesso iter dell'atto di sindacato ispettivo, più volte iscritto all'ordine del giorno e più volte rimandato, con il profilarsi, in via ufficiosa, dell'ipotesi che le questioni in oggetto non fossero competenza del Ministero della difesa. Tale valutazione, tuttavia, meritava di essere chiarita nella sua sede propria, ossia la replica all'interrogazione stessa, ed alla base di ciò vi era la pretesa a che un referente del Ministero della difesa intervenisse sul punto.

Ribadisce quindi la necessità di valorizzare adeguatamente la problematica attraverso una ripresa dei lavori del tavolo tecnico e un'accelerazione dell'armonizzazione normativa: il principio di progressiva estensione alle vittime del dovere dei benefici già previsti per le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata -introdotto per la prima volta dalla legge n. 266 del 2005- resta infatti espressione di una volontà inattuata, che in quanto tale pecca di illegittimità.

Durante i lavori del predetto tavolo tecnico sarebbe inoltre emersa anche l'esigenza di un riordino organico della complessa normativa vigente, attraverso la definizione di un testo unico in materia di vittime, per assicurare alle Amministrazioni e ai beneficiari chiarezza normativa e semplicità nelle procedure. Tuttavia, in assenza di una specifica delega al Governo sembra impossibile riprendere il lavoro finora svolto, con conseguente disparità di trattamento che non appare giustificabile dal punto di visto giuridico né da quello etico e che coinvolge il personale di una stessa Amministrazione che, allo stesso modo, ha sacrificato la propria vita o la propria integrità fisica nell'adempimento del servizio.

Dopo aver ricordato la necessità di sanare definitivamente i vuoti normativi e le anomalie che, negli anni, hanno legittimato contenziosi e malumori, nonché l'accoglimento, nel corso dell'anno, da parte del Governo, di uno specifico ordine del giorno a sua prima firma nell'ambito del decreto di proroga delle missioni internazionali (cui tuttavia non sembrano aver fatto seguito delle concrete ipotesi di intervento), si dichiara parzialmente soddisfatto delle delucidazioni ricevute.

Il sottosegretario ALFANO risponde quindi all'interrogazione n. 3-01117, a firma del senatore Piccoli e relativa all'attendibilità delle previsioni meteorologiche, anche ai fini della promozione del turismo, rilevando che, nell'ultimo decennio, grazie al progresso tecnologico, si sono registrati notevoli passi avanti nelle tecniche di previsione meteorologica attraverso lo sviluppo di modelli numerici di previsione e l'affidabilità dei servizi meteorologici è notevolmente aumentata. Si tratta tuttavia sempre di previsioni, ossia, proprio in quanto tali, soggette a margini di errore dovuti alla natura dinamica dei fenomeni atmosferici.

Esaurita la premessa, ricorda quindi che il servizio meteorologico dell'Aeronautica, cui compete l'alta direzione tecnica, operativa e di controllo dell'intero servizio nazionale (ad eccezione dei servizi aeroportuali, assegnati ad operatori civili), ha la responsabilità di operare affinché sia i cittadini sia le utenze strutturate (politiche, sociali ed economiche) ricevano un'informazione "responsabile e di qualità", garantendo la massima professionalità degli operatori e qualità dei mezzi impiegati nelle previsioni ed operando in un contesto che sancisca l'autorità e unicità dell'informazione da essi prodotta. Da oltre 70 anni la Forza armata fornisce previsioni meteorologiche a copertura nazionale e opera secondo gli standard indicati dalla Organizzazione mondiale della meteorologia, agenzia dell'ONU di cui l'Italia è membro sin dalla sua nascita nella metà del secolo scorso.

Nel dettaglio, il modello previsionale adottato è quello dello European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), costituito negli anni '80 per realizzare previsioni meteo numeriche su scala planetaria. Viene inoltre impiegato un modello sviluppato nell'ambito del Consortium for Small-scale Modeling (COSMO), per avere le migliori previsioni numeriche operative ad alta risoluzione spaziale (circa 3 Km) sino a 72 ore. Tale informazione numerica viene poi attentamente analizzata e valutata dagli esperti previsori del servizio meteo dell'Aeronautica prima di formulare le previsioni e gli avvisi diffusi al pubblico. L'analisi di tali dati, inoltre, richiede che il meteorologo sia in possesso di una preparazione professionale conforme agli standard internazionali e, in tal senso, la Forza armata cura la preparazione dei previsori secondo lo standard di "meteorologist" previsto dall'Organizzazione mondiale della meteorologia.

Pertanto, pur condividendo quanto rappresentato dall'interrogante in merito all'opportunità di coniugare la migliore correttezza possibile delle previsioni meteorologiche con l'efficace comunicazione al pubblico e alle utenze strutturate, è possibile affermare che l'invocato codice di autocondotta viene puntualmente applicato nell'ambito del servizio meteo dell'Aeronautica militare che svolge, al tempo stesso, attività istituzionali di supporto alla difesa e sicurezza del Paese e d'informazione meteorologica per la comunità. La verifica della qualità delle previsioni meteo viene infatti quotidianamente condotta in modo analitico, esaminando sia gli strumenti (programmi numerici), sia i metodi previsionali (addestramento e procedure del personale).

Per quanto concerne, invece, la meteorologia cosiddetta "pubblica" (affidata cioè ad enti specializzati), rileva che diverse Regioni, tra cui il Veneto, hanno realizzato servizi meteorologici che agiscono in piena autonomia per il rilascio delle previsioni del tempo. In tale ambito, la Difesa si è resa disponibile a contribuire, quale unica componente statale a copertura nazionale, alla realizzazione del servizio meteorologico nazionale distribuito, per la cui attuazione, prevista dalla legge n. 100 del 2012, è in corso una delicata e complessa attività di esame e approfondimento tra le autorità statali e regionali operanti nel settore.

Conclude osservando che un elemento di regolamentazione nel settore privato potrà discendere, inoltre, dall'attuazione delle leggi n. 4 e 13 del 2013 che disciplinano la certificazione delle professioni non ordinate (tra cui rientra quella del meteorologo), in modo da armonizzare il comparto agli standard professionali internazionali già in possesso presso la Forza armata di riferimento.

 

Il senatore PICCOLI (FI-PdL XVII) osserva che la risposta fornita dal rappresentante del Governo sembra focalizzarsi sugli aspetti prettamente scientifici sottesi alle previsioni meteorologiche, laddove il suo atto di sindacato ispettivo poneva invece l'accento sull'uso che ne viene fatto e sui riflessi economici di tale attività.

Infatti, in mancanza di una regolamentazione puntuale, coloro che gestiscono e finanziano la comunicazione (che include le notizie meteorologiche) potrebbero indirizzare le scelte del consumatore in ordine alle mete turistiche, con grave e ingiustificato danno per gli operatori nazionali del settore.

Conclude dichiarandosi insoddisfatto delle delucidazioni ricevute.

 

IN SEDE CONSULTIVA 

(Doc. LVII, n. 2-bis) Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014 e connessi allegati

(Parere alla 5a Commissione. Esame e rinvio)

Il relatore GUALDANI (NCD) illustra il documento in titolo, rilevando innanzitutto che, da un punto di vista generale, è necessario tenere conto, nella valutazione dei singoli aspetti di competenza, di quanto riferito dal Governo in relazione al quadro macroeconomico generale, tanto italiano, quanto europeo. Nel corso del primo semestre dell'anno, infatti, l'economia mondiale è stata modesta e caratterizzata da bassi tassi di crescita industriale e si registra, peraltro, una forte disomogeneità tra le grandi economie mondiali. In particolare, l'area dell'euro (cui l'Italia appartiene) è stata interessata da particolari difficoltà congiunturali e nel mese di settembre la Banca centrale europea ha dovuto rivedere al ribasso le stime di crescita, principalmente a causa della debolezza della domanda interna, della mancanza di investimenti e dell'alto tasso di disoccupazione. Anche il mercato del credito, peraltro, appare in fase di stallo.

Stante quanto precede, la nota di aggiornamento in esame reca un nuovo quadro programmatico di finanza pubblica. Esso prevede: una riduzione del PIL pari allo 0,3 per cento per l’anno in corso (in conformità al quadro tendenziale) ed un incremento per il 2015, pari allo 0,6 per cento (nel quadro tendenziale la crescita del PIL per il 2015 sarebbe, invece, pari allo 0,5 per cento); un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari a 3 punti per l’anno in corso (in conformità al quadro tendenziale) e pari, per il 2015, a 2,9 punti percentuali (mentre nel quadro tendenziale il valore è pari, per il medesimo anno 2015, a 2,2 punti percentuali); un tasso di disoccupazione pari, per il 2014, al 12,6 per cento (in conformità al quadro tendenziale) e, per il 2015, al 12,5 per cento (mentre nel quadro tendenziale il tasso è pari, per il medesimo anno 2015, al 12,6 per cento). La suddetta differenza per il 2015, pari a 0,7 punti percentuali di PIL, tra il tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni a legislazione vigente e quello programmatico è giustificata dalla volontà di finanziare impegni di spesa nei settori ritenuti più rilevanti per la crescita economica.

Per gli anni successivi, è prevista una crescita del PIL pari all'1 per cento nel 2016, all'1,3 per cento nel 2017 ed all'1,4 per cento nel 2018 ed una progressiva riduzione del tasso di disoccupazione, fino ad un valore di 11,2 punti percentuali nel 2018. Riguardo al tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL), si prevede un valore pari all'1,8 per cento nel 2016, allo 0,8 per cento nel 2017 ed allo 0,2 per cento nel 2018. La nota prospetta poi l'inserimento, nella legge di stabilità per il 2015, per l'ipotesi di mancato raggiungimento dei suddetti obiettivi finanziari, di una clausola di salvaguardia, consistente nell'incremento -per un ammontare pari a 12,4 miliardi di euro nel 2016, a 17,8 miliardi nel 2017 ed a 21,4 miliardi nel 2018- delle aliquote IVA e delle altre imposte indirette.      

Procede quindi alla disamina degli aspetti di competenza specifica della Commissione. In particolare, per quanto attiene alla nota di aggiornamento, rileva, innanzitutto, la terza parte (indebitamento e debito). Nel sesto paragrafo, relativo al piano di valorizzazione, viene dato infatti conto del programma straordinario di cessione degli immobili pubblici per il triennio 2014-2016 previsto dalla legge di stabilità 2014, tra cui rientrano anche quelli della Difesa, e, nel successivo capitolo V, viene specificato che, nell'ambito della procedura che consente alle Regioni, alle Province ed ai Comuni di presentare richiesta di acquisizione dei beni immobili dello Stato ed in uso alla Difesa, l'Agenzia del demanio ha dato riscontro a 7.603 domande (su 9.367), presentate tramite la piattaforma web per la gestione del federalismo demaniale. Inoltre sono state introdotte procedure più veloci per la valorizzazione degli immobili militari, che permettono di cambiarne la destinazione d'uso se tale variante è recepita nell'accordo di programma con l'amministrazione comunale.

Importanti, altresì, i riferimenti alla Difesa contenuti nel cronoprogramma delle riforme di cui al capitolo V. Figura, infatti, per l'anno in corso, l'obiettivo della revisione strategica del comparto. Importante, sotto questo punto di vista, il nuovo "Libro bianco", previsto entro la fine dell'anno, tassello fondamentale di questo processo. Sempre nel medesimo capitolo viene dato altresì conto delle riduzioni di spesa -determinate in 400 milioni di euro- applicate ai programmi di investimento pluriennale della Difesa.

Per quanto attiene, invece, alla relazione sulle spese di investimento della Difesa, illustra le principali attività programmate per il triennio 2014-2016, relative alla ricerca e sviluppo di prototipi navali, alla portaerei Cavour, all'acquisizione delle fregate della classe "Orizzonte" e di sommergibili U-212, all'aggiornamento dei velivoli Tornado, al sistema FSAF ed al programma di acquisizione dei velivoli Eurofighter 2000, dando conto degli elementi di dettaglio sull'attuazione delle spese di investimento, nonché delle proposte relative ad eventuali rimodulazioni, de-finanziamenti o rifinanziamenti.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO DELLA SEDUTA POMERIDIANA  

Il presidente LATORRE, apprezzate le circostanze, propone di integrare l'ordine del giorno dell'odierna seduta pomeridiana, già convocata per le ore 15,15, con il seguito dell'esame della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2014.

La Commissione conviene.

La seduta termina alle ore 9,20.

 

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