Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Atti parlamentari
Il conseguimento di importanti traguardi legislativi ci ha fornito lo stimolo per proseguire il nostro lavoro con maggiore slancio al fine di sensibilizzare Istituzioni e le varie forze politiche riguardo alla tutela dei diritti degli invalidi e dei familiari delle Vittime.
Forti del sostegno di quanti si sono dimostrati più attenti alle legittime istanze delle Vittime, siamo riusciti a proporre interrogazioni parlamentari, ordini del giorno, interpellanze parlamentari emendamenti nonché proposte e progetti di legge.
Il nostro impegno e la nostra elevata rappresentatività vengono riconosciuti ormai a livello parlamentare anche grazie agli inviti presso le Commissioni permanenti di Camera e Senato per fornire pareri nel corso di audizioni formali o informali.
17 FEBBRAIO 2015
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3-01664 PRESENTATA DA ALDO DI BIAGIO, MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 2015, SEDUTA N.392

Richiesta ai ministri di competenza di avvio delle opportune misure per garantire la ripresa dei lavori del tavolo tecnico e assicurarne un'azione continuativa ed efficace

DI BIAGIO - Ai Ministri dell'interno, della difesa, della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti e dei beni e delle attività̀ culturali e del turismo - Premesso che:

la legge n. 266 del 2005 ha sancito all'art. 1, comma 563, il principio di progressiva estensione alle vittime del dovere e loro equiparati dei benefici già̀ previsti in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità̀ organizzata;

tale disposizione ha colmato, sotto il profilo dei principi, un vuoto normativo i cui effetti pratici si traducevano in una ingiusta disparità di trattamento tra categorie di vittime, nell'ambito del loro servizio allo Stato;

al fine di dare attuazione a quanto previsto, anche su sollecitazione delle associazioni legate alle vittime, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 dicembre 2008 ha istituito un tavolo tecnico "per il raccordo e il coordinamento tra le amministrazioni, relativo all'attuazione delle disposizioni in materia di vittime del dovere a causa di azioni criminose, nonché́ ai loro familiari superstiti";

risulta all'interrogante che le amministrazioni coinvolte nell'erogazione dei benefici per la categoria in oggetto sono molteplici, essendo iscritto almeno un capitolo di spesa relativo a tali benefici nel bilancio dei ministeri dell'Interno, della Difesa, della Giustizia, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dei Beni culturali: tale dato rende l'idea di quanto sia necessario il coordinamento delle attività̀ inerenti l'erogazione dei benefici, al fine di garantirne la piena efficacia;

tra i compiti e le funzioni assegnate al tavolo tecnico figurano "consultazione, coordinamento, raccordo tra le amministrazioni, ai fini della soluzione delle problematiche ed eventuali difficoltà applicative relative all'attuazione delle disposizioni", nonché́ il compito di "proporre e formulare iniziative di coordinamento e armonizzazione legislativa e amministrativa, al fine di garantire modalità̀ univoche di attuazione delle

leggi e analizzare la possibilità̀ di attuare la totale equiparazione nel trattamento assistenziale e pensionistico con le vittime del terrorismo";

il tavolo tecnico, che avrebbe anche il compito di favorire la " tempestività̀ dell'azione amministrativa nell'erogazione dei benefici ai soggetti aventi diritto", si è riunito in prima seduta il 20 maggio 2009, tornando a riunirsi circa 20 volte tra il 2009 e il 2010. Nel 2011 le riunioni sono state ancor più̀ assidue e nel 2012 è stata presentata una relazione dell'istruttoria avviata fino a quel momento;

a fronte di tale iniziale impegno non si è riscontrato, nei fatti, alcun tipo di avanzamento nell'estensione dei benefici, elemento che è andato aggravandosi successivamente. A far data dal 29 ottobre 2012, la presidenza del tavolo tecnico è stata assunta dal prefetto Giancarlo Trevisone, ma tale avvicendamento non ha prodotto l'auspicato avanzamento dei lavori, se consideriamo che essi si sono interrotti non proseguendo negli anni successivi, se non per una seduta del 14 marzo 2014 tra le amministrazioni coinvolte, nella quale non risulta sia stato predisposto alcun calendario di programmazione delle attività̀;

il risultato alquanto esiguo delle attività̀ inerenti all'equiparazione è stato confermato nel corso della seduta n. 90 della 4a Commissione permanente (Difesa) del Senato, in cui il Governo rispondendo all'atto di sindacato ispettivo 3-00758, ha esplicitamente evidenziato come "allo stato, per la completa equiparazione tra le due categorie di vittime, sono da regolarizzare la maggior parte dei benefici di carattere pensionistico- previdenziale e il riadeguamento di altri benefici di natura economica", fotografando una situazione in cui, di fatto, a quasi 10 anni dall'enunciazione del principio di equiparazione, permane una forte disparità di trattamento, che non è giustificabile neanche nell'ottica di quella "gradualità̀" che, declinando l'equiparazione, avrebbe dovuto consentirne il completamento;

tale inerzia è stata spesso giustificata come dovuta ad una mancanza di risorse, un dato che tuttavia perde la sua legittimità̀ se si considera, ad esempio, che la relazione della Corte dei conti sull'esercizio del 2013 ha rilevato un'eccedenza di spesa pari a 14,2 milioni di euro per il 2013, e pari a 14,3 milioni per il 2012, relativa al capitolo 1389/3 del Ministero della difesa (una delle amministrazioni interessate) istituito nel 2010 per far fronte precisamente al pagamento degli assegni vitalizi e/o speciali assegni vitalizi in favore dei militari vittime del dovere ed equiparati (legge n. 266 del 2005 e decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 2006);

la presenza di tali risorse inutilizzate avrebbe consentito di avviare già̀ da qualche anno l'equiparazione almeno rispetto all'adeguamento dell'assegno vitalizio, che per tutte le vittime del dovere delle 3 amministrazioni coinvolte, avrebbe un costo stimato intorno ai 5 milioni annui;

tale dato, tra gli altri, basta a rilevare la totale mancanza di operatività̀ del tavolo tecnico, che non solo si è tradotto in una mancanza di iniziative ex novo, ma anche in una totale inerzia nell'ottimizzare le risorse già̀ disponibili;

tale inerzia, reiterata negli anni, si ripercuote in maniera negativa sulle vittime coinvolte, che ormai da anni attendono qualche segnale di una volontà̀, da parte delle istituzioni, di eliminare l'odiosa discriminazione che ne fa delle vittime, per così dire, di "serie B";

risulta all'interrogante che la presidenza del tavolo tecnico sia stata recentemente assegnata al prefetto De Felice: un avvicendamento che si spera possa produrre gli esiti di efficacia finora venuti a mancare e dare nuovo impulso alle attività̀;

è evidente che tutta la materia richiederebbe la definizione di una "road map" dell'equiparazione, da realizzare attraverso un preciso calendario di iniziative e incontri del tavolo tecnico, nonché́ attraverso la definizione di un testo unico in materia di vittime del terrorismo, della criminalità̀ organizzata e del dovere che consenta, come auspicato nell'unica relazione del tavolo stesso, di fornire un "riordino organico della complessa normativa vigente",

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto evidenziato in premessa;

quali iniziative di propria competenza intendano predisporre al fine di garantire la ripresa dei lavori del tavolo tecnico e assicurarne un'azione continuativa ed efficace, anche allo scopo di definire tempistiche certe in relazione all'azione amministrativa nell'erogazione dei benefici ai soggetti aventi diritto;

se non ritengano di avviare le opportune misure, in sede normativa, al fine di definire un testo unico in materia di vittime del terrorismo, della criminalità̀ organizzata e del dovere, con lo scopo di dare organicità̀ alla normativa vigente in materia.

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