Carabiniere MICHELE CALANDINI
nato a Montefusco (AV) il 22 novembre 1945 e deceduto a San Pietro in Gu (PD) il 25 novembre 1975
Il carabiniere Michele Calandini apparteneva al gruppo S.e.t.a.f., una forza di intervento rapida alle dirette dipendenze del Comando delle forze dell'U.S. Army in Europa. La sera del 25 novembre 1975, alla guida della Guzzi di servizio, sta rientrando da Aviano, dove ha scortato un convoglio militare statunitense. A bordo di un’altra Guzzi vi è un suo commilitone, Francesco Luongo, di 34 anni. In un tratto rettilineo della statale Postumia, i due militari sorpassano un autotreno carico. In quel momento, in direzione opposta, una Fiat 127, si sposta sulla sinistra per evitare l’impatto con un’altra macchina, una Fiat 500, uscita da una stradina laterale. Il primo dei due carabinieri, Francesco Luongo, riesce a passare indenne tra l’autotreno e la 127. Michele Calandini viene probabilmente colpito di striscio dalla 127, sbanda a destra, urta contro la sponda della motrice, e finisce nello spazio tra quest’ultima ed il rimorchio. Il corpo del carabiniere rimane schiacciato dalle ruote dell’autotreno, mentre la moto viene trascinata per quasi duecento metri, incendiandosi. Tre giorni prima dell’incidente Michele Calandini aveva compiuto trent’anni. Era sposato e padre di due figli gemelli di sedici mesi. La moglie, Nicolina Di Troia, era in attesa del terzo figlio.
Menzione speciale alla memoria
Vedi il documento in allegato.
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