Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
CONTRASTO ALLE MAFIE
Attività di sensibilizzazione istituzionale finalizzata alla lotta contro la criminalità organizzata

L'Associazione Vittime del Dovere svolge da anni una copiosa attività di approfondimento e sensibilizzazione finalizzata alla conoscenza e allo studio dei fenomeni criminali e al contrasto della criminalità organizzata.
Un impegno quotidiano che si esplica, in contesti istituzionali, parlamentari, pubblici e didattici, attraverso:

  • interventi diretti ad evidenziare criticità legate al sistema normativo, penale o penitenziario, attraverso la redazione di dettagliate e approfondite relazioni indirizzate alle Istituzioni e alla politica;
  • attività di ricerca, analisi e denuncia dei fenomeni mafiosi, attraverso la predisposizione di istanze, emendamenti, interrogazioni parlamentari, disegni di legge;
  • partecipazione ad audizioni parlamentari;
  • organizzazione di convegni, workshop, conferenze stampa e mostre;
  • realizzazione di percorsi didattici a carattere nazionale dedicati agli studenti di scuole di ogni ordine e grado sul tema della memoria e della conoscenza dei fenomeni criminali;
  • informazione dell’opinione pubblica attraverso pubblicazioni, articoli tecnici, comunicati stampa ed organizzazione di eventi dedicati.
21 FEBBRAIO 2018
AgenPress - Sappe: "Riforma dell’ordinamento penitenziario destabilizza il carcere duro ed il concetto stesso di pena"

Agenpress. “Ancora una volta, il mondo della politica si dimostra ipocrita sui temi della sicurezza e del carcere. Si predica bene ma si razzola male, e la riforma dell’ordinamento penitenziario che domani, giovedì 22 febbraio 2018, dovrebbe essere all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri ne è la prova provata. Il Governo Gentiloni vorrà essere ricordato per questo ennesimo e assurdo svuota carceri in danno delle vittime della criminalità?”

E’ la domanda che si pone Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, a margine della presentazione della relazione finale presentata oggi in Senato dalla presidente Rosy Bindi.

Il SAPPE si fa portavoce dei rilievi di autorevoli magistrati e associazioni di vittime della criminalità per denunciare: “i provvedimenti oggetto del decreto di riforma penitenziaria che domani dovrebbe essere varato dal Consiglio dei Ministri indeboliranno il sistema giudiziario e carcerario: uno “svuota carceri” mascherato, fino alla rottamazione del 41bis. Altro che più sicurezza: in quel decreto sono contenuti un’insieme di benefici a vantaggio di appartenenti alla criminalità organizzata e a quella comune, seppur violenti. In sintesi la legge prevederebbe l’inclusione di condannati anche per reati gravi e mafia, tra i destinatari di benefici e agevolazioni, tra cui esecuzione pene alternative per madri con figli piccolo, possibilità di sospendere la pena per chi manifesta l’insorgere di gravi problemi psichici durante la detenzione e benefici a condannati per mafia con residui pena dai quattro anni con figli minori di dieci anni per necessità genitoriali. In più, alla Direzione Nazionale Antimafia verrà tolto il potere di bloccare l’applicazione di benefici ai detenuti in virtù di possibili collegamenti con la malavita, le cui verifiche saranno invece demandate direttamente alle Procure territoriali. E’ sicurezza questa? E’ per questo che vorrà essere ricordato il Governo Gentiloni?”

Ma Capece aggiunge: “E’ previsto che chi verrà condannato a pene inferiori a quattro anni, la carcerazione non sarà più prevista. E la Polizia Penitenziaria dovrà verbalizzare in modo più puntuale e sistematico eventuali attività di indagine e perquisizioni in cella. Nei benefici relativi a permessi premio, lavoro esterno e affidamenti in prova, saranno inclusi anche condannati per riduzione in schiavitù, tratta di persone, prostituzione minorile, violenza sessuale di gruppo, pornografia minorile e associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Tutto questo è semplicemente vergognoso. Invito il Premier Gentiloni e tutti i Ministri della Repubblica a riflettere seriamente al colpo mortale che questo provvedimento potrà portare al sistema sicurezza del Paese”.

Tratto da AgenPress

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