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26 GIUGNO 2011
Il Tirreno - Pisa - Sette artisti in mostra alla 46.ma Brigata L'esposizione vuole ricordare le "vittime del dovere"

di Renata Viola

 

 

PISA. Sette artisti toscani in mostra al circolo sottufficiali della 46ma Brigata Aerea, per ricordare le "vittime del dovere". È partita così "Art Expò 46.ma", la mostra d'arte patrocinata da Provincia e Comune di Pisa dedicata a coloro che hanno perso la vita inseguendo un ideale di vita e di giustizia. A promuoverla l'Associazione vittime del dovere che su iniziativa della sua presidentessa, Emanuela Piantadosi, ha coinvolto sette noti artisti presenti con 42 opere. La mostra, che potrà essere visitata su invito, resterà aperta per tutta la settimana e costituisce il prologo della Giornata in ricordo delle vittime del dovere, prevista il 3 luglio prossimo in piazza dei Cavalieri. «È un'occasione - ha riferito il generale Stefano Fort a proposito dell'esposizione - per soffermarsi a contemplare quanto di apprezzabile la vita è in grado di riservare, come la bellezza e il potere evocativo di un quadro». Sono in mostra le opere di Giuliano Ghelli, Francesco Nesi, Antonio Possenti, Salvatore Magazzini, Armando Orfeo, Annalisa Matucci ed Ernesto Portas. Completano l'esposizione le sculture moderne di Umberto De Mattia. La mostra è stata curata dal capitano Attilio A. Forte. E nell'introdurre i sette omaggi degli artisti alle vittime del dovere, Vanni illustra il significato dei lavori: Ghelli ha creato un palinsesto immaginifico che allude alla pace e all'amore per la vita; Nesi propone una città ideale formata dai principali monumenti italiani, trascinata dalla scia di un motore di un aeroplano; Possenti rappresenta un individuo che porta in salvo un bimbo, tra le fiamme;Magazzino simboleggia l'eccidio di Kindu del 1961; Orfeo idealizza un agglomerato urbano ideale con lo sfondo cosparso di aeroplanini di carta, che vegliano su di noi; Matucci associa uno stato di tranquillità ad un arduo obiettivo da raggiungere, oltrepassando le barriere di una società sempre meno stabile; Portas, infine, allude alla sofferenza delle madri e delle mogli che hanno perso i propri cari nell'adempimento del loro dovere

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