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08 NOVEMBRE 2019
AbruzzoWeb.it - MAFIA IN APPALTI: CAPO DELLA DIA, ''FINORA BENE, MA MAI ABBASSARE LA GUARDIA''

L’AQUILA "L’allarme infiltrazioni della criminalità organizzata all’Aquila, negli appalti della ricostruzione, fino ad ora è stato gestito bene, ma è fondamentale non abbassare la guardia. I soldi fanno gola".

Lo ha detto Giuseppe Governale, capo della Direzione investigativa Antimafia (Dia), a margine ottavo seminario nazionale di criminologia che si è svolto all'Aquila, nell’aula magna di Scienze umane, nel polo universitario di viale Nizza. Il dibattito è stato incentrato sulla radicalizzazione delle mafie estere in Italia.

"Noi abbiamo il compito di monitorare le grandi opere – ha aggiunto Governale – Non bisogna mai abbassare il livello di attenzione. La criminalità organizzata va dove c’è movimento di denaro, un po’ come le mosche con lo zucchero. Dobbiamo essere pronti con l’insetticida e intervenire prontamente, come è stato fatto finora".

Al dibattito ha partecipato anche Nicola Morra (M5S), presidente della Commissione parlamentare Antimafia:

"Le relazioni puntuali della Dia danno l’idea della penetrazione di certi sodalizi in molte aree del Paese. Noi sappiamo che la ricostruzione per molti è un obbligo morale a favore dei cittadini, per altri è occasione di profitto immenso. In certe aree bisogna essere molto prudenti. Va facendosi strada una presa di coscienza relativamente alle infiltrazioni nell'economia del turismo, dell'intrattenimento e della ristorazione. Siccome l'Abruzzo è anche economia della costa, dei tratti montani dove si va a sciare, bisogna vigilare affinché certe dinamiche, che si sono già verificate in Val d'Aosta, Emilia Romagna e Veneto, non si ripetano. Prevenire è meglio che curare".

La giornata è stata organizzata dall’Associazione di volontariato “Vittime del dovere”, che si occupa di onorare la memoria delle persone scomparse. Sono stati conferiti riconoscimenti ai familiari dei caduti più recenti nell’ambito del quarto premio nazionale Stefano Piantadosi, ucciso da un ergastolano in permesso nel 1980. A ricordare la figura di Piantadosi è stata la figlia Emanuela in qualità di presidente dell’associazione.

Toccante il ricordo di Emanuele Reali, Vincenzo Carlo Di Gennaro (c’era la compagna Stefania), Emanuele Anzini (c’erano la figlia Sara e la sorella Katia), Mario Cerciello Rega (c’era la vedova Rosa Maria), Matteo Demenego e Pierluigi Rotta.

Il rettore dell’Università, Edoardo Alesse, ha detto che "L’Aquila potrebbe essere un luogo privilegiato per la criminalità, è un tema che percepiamo molto vicino. L’Università può fare il suo mestiere, formare, fare cultura, aiutare i cittadini a diventare baluardo contro questi fenomeni".

Tratto da AbruzzoWeb.it

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