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08 GENNAIO 2020
Il sole 24 ore - Intervista a Gianmarco Corbetta - «È un’ingiustizia, presto la saneremo»

INTERVISTA/2 GIANMARCO CORBETTA II senatore MgS lavora alla parificazione: modifica del milleproroghe in arrivo Non c'è nessuna / / giustificazione ^ (. etico-morale e x N costituzionale e nessuna ratio alla disparità di trattamento tra le vittime del dovere e le vittime di mafia e terrorismo. A distinguerle c'è soltanto la connotazione della mano che impugna l'arma. È un'ingiustizia da sanare, che si è venuta a creare per lo stratificarsi negli anni di alcuni interventi legislativi, effettuati sull'onda emotiva di eventi di cronaca, senza un disegno organico dietro». Gian- marco Corbetta è il senatore del M^S che più si è battuto per la parificazione dei vitalizi: prima con una sua proposta di legge, depositata in commissione Affari costituzionali da oltre un anno, poi con un emendamento alla legge di bilancio, che non è passato. Adesso ci riprova studiando un'altra proposta di modifica che presenterà al DI milleproroghe, come chiede la presidente dell'Associazione vittime del dovere, Emanuela Piantadosi. Senatore, che cosa blocca la parificazione? A oggi il problema vero è la quantificazione esatta delle risorse necessarie. Non abbiamo ancora questo dato. Sono coinvolti vari uffici di diversi ministeri - Interno, Giustizia, Difesa - che fanno fatica a raccogliere i dati anche perché alcuni, tra superstiti e familiari, stanno intentando cause allo Stato e le stanno vincendo. Di mese in mese, quindi, i numeri cambiano. Il risultato è che a oggi non conosciamo ancora con certezza il numero preciso di vittime del dovere che devono essere equiparate per quanto riguarda l'assegno vitalizio e il corrispondente ammontare di spesa. È un ostacolo importante. Nel suo emendamento alla legge di bilancio, però, lei chiedeva di stanziare 50 milioni nel 2019 e io per i due anni successivi... Il primo anno era più consistente per coprire gli arretrati, ma in realtà quella era una quantificazione abbastanza approssimativa, perché l'idea iniziale era cominciare a presentare l'emendamento e lavorare per ottenere tutti i dati con maggiore precisione, per poi aggiustare il tiro in corsa. Ma i dati non sono mai arrivati. Non avendo una cifra esatta per la quale combattere mi sono ritrovato con le armi spuntate. Non si porrà la stessa difficoltà quando arriverà in Parlamento il milleproroghe? Stiamo facendo dei passi avanti e confido che a breve arriveremo a una quantificazione precisa delle risorse necessarie e delle relative coperture. Le interlocuzioni sono aperte a livello politico, ma su una questione di dignità e di giustizia così importante finora non ho mai trovato ostacoli. —M.Per.

Tratto da il Sole 24 ore

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