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11 GENNAIO 2021
GiustiziaNews24.it - Cascina esplosa ad Alessandria, il pm contro i coniugi proprietari: «Condanna a 30 anni, potevano salvare i 3 pompieri»

Da sinistra: Nino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo. Sono i tre vigili del fuoco morti nell'esplosione della cascina ad Alessandria

La morte in servizio dei vigili del fuoco Nino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo si sarebbe potuta evitare, ché l’incendio nel quale persero la vita a causa di un’esplosione improvvisa non fu casuale ma venne innescato. Innescato da una persona che avrebbe avuto tutto il tempo per bloccare l’intervento e salvare così la vita ai pompieri.

E’ la conclusione del pubblico ministero Enrico Cieri, che ha chiesto ai giudici della Corte d’Assise di Alessandria di condannare a 30 anni di reclusione i coniugi imputati, Giovanni Vincenti e la moglie Antonella Patrucco; proposta la concessione delle attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate. La coppia è accusata di omicidio plurimo doloso aggravato per l’esplosione della cascina di Quargnento in provincia di Alessandria.  Per il magistrato moglie e marito «hanno avuto, tutti e due, la possibilità di impedire la morte dei tre vigili del fuoco».

Come accertato durante le indagini, l’esplosione della cascina fu provocata dalla coppia in un maldestro tentativo di truffa all’assicurazione. Nella notte tra il 4 e il 5 novembre del 2019, Vincenti piazzò un timer rudimentale per fare esplodere la cascina ma qualcosa non funzionò: si sviluppò un’iniziale fiammata che richiamò i vigili del fuoco. Durante l’intervento dei pompieri, però, si verificò una violenta esplosione: Candido (di 32 anni), Triches (di 38 anni) e Gastaldo (di 46 anni) non riuscirono a sopravvivere mentre altri due pompieri e un carabinieri rimasero feriti. In apertura di udienza Giovanni Vincenti ha chiesto scusa ai parenti delle vittime: «Non volevo che si facesse male qualcuno. Tutti i giorni li passo nella disperazione. Tutti i giorni in cella recito il rosario per loro. Quello che è successo è troppo grande, non posso chiedere neanche perdono».

La richiesta di condanna avanzata dalla procura è stata severa, eppure per le mamme di di Antonio Candido e Marco Triches non è stata abbastanza: «Trent’anni sono pochi, non ci sembra giusto, avremmo preferito l’ergastolo», hanno commentato. Anche l’Associazione Vittime del Dovere, rappresentata dall’avvocato del foro di Roma Sergio Bellotti, ha sollecitato «una sentenza che infligga il massimo della pena prevista». Si torna in aula il 25 gennaio per le arringhe dei difensori degli imputati. 

Giovanni Vincenti e Antonella Patrucco hanno già riportato un’altra condanna per reati sempre legati all’esplosione della cascina. Nel luglio dello scorso anno moglie e marito sono stati riconosciuti colpevoli di crollo doloso, truffa all’assicurazione e lesioni: a ciascuno dei due il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Alessandria ha inflitto 4 anni di reclusione, condanna scontata di un terzo come prevede il rito abbreviato con il quale si definì il processo. 

Tratto da GiustiziaNews24.it

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