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01 MAGGIO 2021
Avvenire - Dare sostanza alla giustizia per verità non per vendetta

Giustizia o vendetta? Da due giorni è la domanda delle domande, dopo l'arresto dei latitanti in Francia. Chi non ha dubbio alcuno è il “Manifesto” (29/4): «Ombre rosse, la vendetta». Tommaso Di Francesco precisa di «non sottovalutare i crimini gravi che agli accusati vengono contestati» ma bisognerebbe ricordare sempre che non di “accusati” si tratta bensì di condannati in via definitiva, e i “crimini contestati” sono stati giudicati in aula. Andrea Colombo ribadisce: «Politici e giornalisti che tripudiano dovrebbero almeno chiedersi (...) se sia nobile giustizia o meschina vendetta». In realtà se lo chiedono (quasi) tutti, dando spesso voce ai familiari delle vittime. Sul “Corriere” (30/4) Ambra Minervini, figlia del giudice Girolamo: «Noi non vogliamo vendetta ma giustizia» e «ditemi come si fa a dimenticare», perché i 40 anni e passa sono un soffio per chi ha perso genitori e mariti.

No, nessun accenno alle vittime nell'indignazione di alcuni ex, alcuni dei quali (non tutti!) protagonisti di limpidi percorsi di riconciliazione. Sulla “Stampa” (29/4) Fabio Poletti sottolinea come insistano sul tasto della vendetta. Scalzone: «Giustizia sacrosanta? È solo pura foia di vendetta». Sergio Segio: «Gli arresti sono l'effetto del diritto alla vendetta». Intanto altri reduci, vittime e non carnefici, ribadiscono: «Non si tratta di vendetta, ma di ricerca della giustizia» (Adriano Sabbadin intervistato da Stefano Zurlo, “Giornale”, 29/4). Sul “Fatto” Alessandra Galli, anche lei magistrato come il padre Guido, assassinato, dichiara a Stefano Caselli: «Chi dice vendetta non sa di che parla». E Gustavo Zagrebelsky (“Repubblica, 30/4) sintetizza: «Desiderio di vendetta o di giustizia? Difficile dirlo. Forse è una cosa e l'altra».

E se la parola che ci libera dai due corni fosse un'altra, verità? Tra i tanti, la ricorda Gemma Calabresi nel dialogo con il figlio Mario (“Repubblica”, 29/4): «Non voglio illudermi, ma sarebbe il momento giusto per restituire un po' di verità (...), i tasselli mancanti al puzzle». Senza verità, può esserci piena giustizia?

Tratto da Avvenire.it

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