Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Cronologia delle attività
04 LUGLIO 2011
«Morti per lo Stato, ma il governo non c'è»

Dure accuse dall'associazione "Vittime del dovere" e dal sindaco

PISA. «Pensavamo di avere al nostro fianco il governo, invece nessun rappresentante autorevole dell'esecutivo è presente qui oggi, in una giornata che ricorda quanti hanno donato la vita per la Nazione». Lo ha detto ieri mattina Emanuela Piantadosi, presidentessa dell'associazione "Vittime del dovere", che raggruppa i familiari dei caduti e dei feriti in servizio delle forze dell'ordine e delle forze armate. Ieri, in piazza dei Cavalieri, si è svolta la celebrazione della prima "Giornata nazionale delle vittime del dovere". All'iniziativa hanno partecipato solo le autorità locali.  L'assenza di rappresentanti del governo è stata stigmatizzata anche dal sindaco Marco Filippeschi: «È un atto di insensibilità. Con questo evento abbiamo voluto onorare il lungo elenco di servitori dello Stato, caduti o feriti, per aver portato avanti il proprio incarico».  «Il nostro pensiero - ha aggiunto Piantadosi in apertura del suo discorso - va al caporal maggiore Gaetano Tuccillo, ucciso ieri in Afganistan, e alla sua famiglia».  Piantadosi si è poi soffermata sui diversi trattamenti ricevuti dalle famiglie delle vittime da parte dello Stato. «Purtroppo - ha spiegato - la legislazione italiana ha creato una gerarchia tra le varie tipologie di vittime. Le famiglie di chi è stato colpito da mano terroristica o mafiosa hanno maggiori tutele rispetto alle famiglie di chi è stato colpito da criminali comuni. Non può esistere, pertanto, nessuna classificazione del genere. Le nostre famiglie ed i nostri invalidi - ha continuato - hanno cercato di superare il proprio dolore trasformandolo in impegno sociale concreto a servizio della cultura della legalità. Pensavamo di avere al nostro fianco il governo nelle tante iniziative che stiamo promuovendo, invece, nessun rappresentante autorevole dell'esecutivo ha pensato di essere presente in una giornata che ricorda quanti hanno donato la vita per la nazione».  In questo contesto ha avuto poi luogo sia l'alzabandiera, sia il concerto tenuto dalla Fanfara dell'Accademia Navale di Livorno. Inoltre all'interno della Scuola Normale di Pisa è stata allestita la mostra "Le sentinelle della patria" con opere di Gaetano Orazio. Il vicesindaco Paolo Ghezzi ha sostenuto che «questa giornata è anche un invito alla riflessione sul vivere per il bene comune. L'arte può aiutare a comprendere. Attraverso la forma, l'equilibrio ed il colore, attraverso la luce e le sue diverse tonalità».  Sulla mancata presenza del governo alla cerimonia è intervenuto anche il segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil, Claudio Meoli, affermando di «condividere le critiche. Quest'assenza è quanto meno sinonimo di mancanza di sensibilità, tanto più che proprio ieri (sabato, ndr) in Afghanistan è morto il caporal maggiore Tuccillo. Riteniamo che la presenza, all'indomani di questa ennesima vita spezzata, di un rappresentante del governo, di cui la provincia pisana non è povera, fosse necessaria per commemorare il sacrificio di così tanti servitori dello Stato. Ci auguriamo che adesso almeno qualcuno si scusi con i familiari delle vittime».

tratto da iltirreno.gelocal.it

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