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11 NOVEMBRE 2022
Laquilablog.it - “Segui il denaro, troverai la mafia”. A L’Aquila la due giorni sull’impatto delle mafie nell’economia

L’AQUILA – L’impatto delle infiltrazioni mafiose sull’economia nazionale. Come la società civile e il terzo settore possono aumentare il benessere sociale”, questo il tema del corposo convegno organizzato – oggi ci sarà la seconda giornata – dall’Associazione Vittime del Dovere e dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli studi dell’Aquila e moderato dalla giornalista Ansa Valentina Rigano. Tanti spunti anche grazie agli interventi dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Il Vice Questore Aggiunto Danilo Di Laura, Dirigente della Squadra Mobile e Reggente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura dell’Aquila, il Colonnello Nicola Mirante, Comandante Provinciale Arma Carabinieri dell’Aquila e il Capitano Emilio Fuscellaro della Guardia di Finanza dell’Aquila hanno offerto una panoramicaalle centinaia di studenti e non solo che hanno seguito l’evento, del funzionamento di tanti meccanismi economici che celano attività criminose e delle complesse attività informative e investigative che le forze dell’ordine mettono in campo. Tra gli interventi anche quello di Antonella Ballone, Presidente della Camera di Commercio Gran Sasso, di Paola Maria Di Luccia del Foro di Monza, Segretario nazionale e componente dell’Ufficio legale dell’Associazione Vittime del Dovere e chiaramente di Lina Calandra, docente Univaq tra le organizzatrici di questa importante due giorni. 

Un argomento complesso quello dell’impatto delle organizzazioni criminali sull’economia che spesso possono celarsi tra di noi senza che ce ne rendiamo conto. E’ una mafia diversa da quella del passato, diversa da quelle che spesso viene ancora mitizzata, diversa da quella sbarcata sulle cronache per i grandi attentati. E’ la mafia del sottobosco che fa forse anche più paura proprio perché meno manifesta, per la capacità di infiltrarsi nel nostro tessuto economico, strozzando piccoli commercianti in difficoltà o con lo spaccio, le merci contraffatte e tantissime altre tipologie di interazioni economiche.

Concetti ribaditi in apertura da Emanuela Piantadosi, Presidente dell’Associazione Vittime del Dovere secondo la quale il modello ispiratore delle organizzazioni mafiose è rivolto verso l’infiltrazione economica e finanziaria. La mafia, spiega la Piantadosi, evita ormai le azioni clamorose per non suscitare allarme. Oggi strizza l’occhio e si sta organizzando per puntare sui fondi del Pnrr, lo si evince anche dalla relazione semestrale della Dia, guarda alle imprese in crisi o a nuovi settori come dimostra il caso della mafia dei pascoli.

Danilo Di Laura ha offerto uno sguardo importante sul nostro territorio. “Per quanto riguarda il capoluogo – ha spiegato – quello che emerge è certamente la presenza di alcuni fenomeni. Del resto dal 2009 L’Aquila ha avuto un flusso di denaro rilevante per la ricostruzione. Fin da subito ci sono state indagini perché dove ci sono i soldi c’è l’humus che stimola la criminalità ad introdursi”.

Oggi però, con la ricostruzione andata avanti, siamo in una fase diversa anticipa Di Laura: “La ricostruzione ha favorito la nascita di nuove attività e alcune di queste sono oggetto di attenzione perché non si esclude possano nascondere attività di riciclaggio”. E’ su questa zona d’ombra che sono rivolti i riflettori delle forze dell’ordine, in quel reticolo di società, beni immobili, società “cartiere” che poi aprono determinate attività commerciali: “Bisogna attenzionarle, ricostruire chi sono, i movimenti, i soci. Tutti questi elementi sono fattori che devono essere valutati da noi per verificare se ci sono soggetti e figure losche dietro che tentano di accaparrarsi fette di mercato nuove, di entrare nel tessuto economico sociale lecito partendo da patrimoni e proventi illeciti”. Non è un lavoro facile ammette lo stesso Di Laura: “Non sono meccanismi semplici, non sono propri del nostro territorio e soprattutto e sono ben articolati e studiati da chi li mette in essere. Questa è la nuova sfida del territorio”

Oggi seconda giornata di interventi. “Noi – ha spiegato Emanuela Piantedosi – siamo circa 500 famiglie, ma il nostro fine ultimo è avere zero associati, per questo la prevenzione è importante e per questo promuoviamo progetti sulla legalità nelle scuole e nelle università. E nel trentennale degli attentati a Falcone e Borsellino abbiamo pensato di soffermarci su questo aspetto perché come diceva lo stesso Falcone: segui il denaro e troverai la mafia”

Tratto da Laquilablog.it

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