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11 NOVEMBRE 2022
Rete8 - Mafia: al confine con Molise e Puglia il pericolo infiltrazioni

“La zona meridionale della Regione Abruzzo è caratterizzata del pericolo di infiltrazioni mafiose, soprattutto sud di provincia di Chieti e nella zona del tribunale di Vasto.” Così Aldo Manfredi, presidente della Sezione penale Corte d’Appello dell’Aquila: crescono le transazioni sospette

Dati e riflessioni emersi nell’ambito di un convegno organizzato dalla prof Lina Maria Calandra del Dipartimento di Scienza Umane dell’Università dell’Aquila, in collaborazione con l’ Associazione di volontariato Vittime del Dovere.

Nella relazione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario che sto preparando sottolineerò questo pericolo. Il dato abruzzese è riportato nella relazione semestrale della Dia (Direzione Distrettuale antimafia) trasmessa al Parlamento. Le presenze attengono a infiltrazioni nell’attività economica di attività sana, in zone adiacenti a regioni caratterizzate da forti presenze di infiltrazioni come Puglia. Nella sezione
Misure di Prevenzioni affrontiamo questioni che riguardano infiltrazioni in investimenti immobiliari, anche in altre zone d’Abruzzo, come la Marsica. Infiltrazioni nel mercato economico legale sbilanciano tutto il sistema imprenditoriale delle imprese sane. Con il metodo “Follow Money”, tecnica sviluppata da Giovanni Falcone, seguire il flusso dei soldi dell’attività criminale per smantellare le organizzazioni. Ai criminali fa più paura la confisca dei beni che il carcere”, sottolinea Manfredi.

La Dia ha evidenziato che tra 2019 e 2020 le transazioni sospette sono cresciute da 106.818 a 113.624 . Le infiltrazioni crescono al crescere delle difficoltà delle imprese. Trasferimenti quote, aziende, cambiamento capitali per inserirsi in affari connessi alla gestione dei fondi per la pandemia. Nello stesso periodo aumentati del 20% i reati di usura”.

Ambra Minervini, vicepresidente dell’Associazione Vittime del Dovere: “Il messaggio che vogliamo trasmettere ai ragazzi con queste iniziative è di guardare la realtà in cui vivono, non come normale, ma da un punto di vista diverso. Essi sono gli uomini del domani che potranno fare la differenza”.

Roberto Russo, direttore generale Link Campus University e professore di diritto costituzionale nel suo intervento sull’ ergastolo ostativo ha paragonato la società a un organismo vivente e la maniera migliore di mantenerlo in buona salute è renderlo ben ossigenato di valori della legalità.

Il geografo Giuseppe Muti ha sottolineato l’importanza della memoria per la lotta alla mafia anche nell’intitolazione dei luoghi. “In Abruzzo ci sono 124 luoghi con odonomastica antimafia: 5 Massa d’Albe, 4 Pescara, 5 a Morro d’Oro, 5 a San.Tra Tortoreto lido e Alba Adriatica si rileva una concentrazione di odonomastica antimafia. Nessun odonimo è rilevato all’Aquila. Il vero motore dell’associazionismo antimafia in Italia è costituito dagli insegnanti e dalle reti antimafia locali”.

Tratto da Rete8

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