Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Cronologia delle attività
19 MARZO 2012
MB News - Monza, Istituto Mapelli: la polizia sale in cattedra contro il cyberbullismo

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Rispetto e sensibilità verso gli altri, accortezza nel trattamento dei propri e degli altrui dati. Alcuni piccoli, ma importanti abitudini, possono evitare ai giovani di trasformarsi in vittime di cyber bullismo, stalking o molestie. Un percorso difficile, quello della vittima del cyber bullismo che, una volta colpito, spesso impiega anni a recuperare fiducia in se stesso e negli altri. Lo hanno spiegato Polizia di Stato. Vittime del dovere ed una psicologa venerdì scorso, presso l'aula magna dell'istituto Mapelli di Monza.

L'aula è gremita, per le prime due ore dagli allievi di prima e seconda, poi da quelli di quarta e quinta, il vocio degli adulti di domani, tutti armati di cellulari e pc di ultima generazione, si spegne all'ingresso del Preside Antonio D'Alterio, famoso per i suoi metodi originali, umani ma fermi, quando qualche alunno va recuperato. Al tavolo degli oratori siedono Sergio pomponio, figlio di un poliziotto ucciso in una rapina, vicepresidente dell'Associazione Vittime del dovere, la Presidente Emanuela Piantadosi, la psicologa Roberta Spiniello e due rappresentanti della Polizia Postale di Milano. Ad aprire la giornata di confronto sulla legalità, è Ponponio "Mio padre era un poliziotto. E' morto a Napoli nel 1975 - ricorda - Quella mattina non era in servizio,gli mancavano 5 giorni alla pensione. Si è trovato in mezzo ad una rapina, si è messo in mezzo e purtroppo è rimasto ferito mortalmente", mentre parla del padre, la voce gli si rompe e gli alunni lo applaudono calorosamente.

"Oggi vedo rapinatori, bulli, dipinti nelle fiction come eroi – prosegue Ponponio – non lo sono affatto. Ci battiamo perché persone come Vallanzasca non percepiscano mai più soldi per libri o fiction sulla loro storia, e ci opponiamo strenuamente perché anche film e serie rispettino le verità processuali, come Gomorra". Dopo aver ascoltato una testimonianza toccante ed aver assistito ad alcuni video sul bullismo e lo stalking, i ragazzi appaiono più consapevoli delle conseguenze di simili episodi "Le vittime di cyber bullismo vengono spesso prese in giro, sbeffeggiate utilizzando le ultime tecnologie – spiega la dott. Spiniello – ma una foto inviata per fare uno scherzo può produrre ferite profonde". A concludere l'incontro è il Sovrintendente Livini, esperto di casi di diffamazione e sostituzione di identità su internet "Attenzione ad aprire sui social network profili con altro nome per fare uno scherzo – spiega – le conseguenze possono essere molto gravi. Se vi sostituite ad altri o li diffamate sul web, anche usando un nickname, noi siamo in grado di trovarvi. I risarcimenti per questo tipo di casi sono molto alti, rischiate di mandare sul lastrico i vostri genitori" Un'altra buona abitudine, è non scrivere mai i propri spostamenti "Su face book postate di tutto – conclude il Sovrintendente – quando e dove andate in palestra, se vi accompagnano, a che ora ecc. Non possiamo dirvi molto, ma il caso di Yara Gambirasio è legato proprio a una cosa del genere. State attenti, la fuori è pieno di persone orribili".

scritto da Valentina Rigano

 

http://www.mbnews.it/attualita/109-attualita/24180-monza-istitusto-mapelli-la-polizia-sale-in-cattedra-contro-il-cyber-bullismo.html

 

Tratto da MB News

 

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