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Cronologia delle attività
17 GENNAIO 2008
Interrogazione parlamentare su provvedimenti in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità presentata dal Sen. Paravia

Legislatura 15º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 278 del 17/01/2008

SENATO DELLA REPUBBLICA
XV LEGISLATURA

278a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO
SOMMARIO E STENOGRAFICO

GIOVEDÌ 17 GENNAIO 2008
(Pomeridiana)


Presidenza del vice presidente ANGIUS,
indi del presidente MARINI

PRESIDENTE. Segue l'interrogazione del Sen. Paravia 3-00648 su provvedimenti in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità.

Interrogazione su provvedimenti in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità

(3-00648) (10 maggio 2007)
PARAVIA. - Ai Ministri dell'interno, della difesa e della giustizia. - Premesso che:
le leggi 466/1980, 302/1990, 407/1998, 206/2004 e loro successive modificazioni, stabiliscono benefici, provvidenze e misure di sostegno e tutela a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità;
la legge 266 del 2005, all'art. 1, commi 562, 563, 564, 565, disciplina la progressiva estensione dei benefici già previsti in favore delle vittime della criminalità e del terrorismo a tutte le vittime del dovere, autorizzando la spesa annua nel limite massimo di 10 milioni di euro a decorrere dal 2006;
sulla Gazzetta Ufficiale n. 183 dell'8 agosto 2006, è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica 243/2006 contenente il regolamento inerente i termini e le modalità di corresponsione delle predette provvidenze;
in ogni Paese civile dovrebbero essere risarcite le famiglie dei tutori dell'ordine in tempi ragionevoli;
in questi giorni ricorre il terzo trigesimo dalla tragica scomparsa dell'isp. Filippo Raciti negli incresciosi fatti di Catania;
un articolo apparso sul quotidiano «Libero» del 6 febbraio 2007, afferma che la vedova Raciti beneficerà di un vitalizio di soli 500 euro mensili, poiché il defunto ispettore Raciti, alla data della sua morte, non avrebbe maturato la pensione che sarebbe stata reversibile;
l'interrogante, nel corso della seduta di Assemblea n. 101 del 6 febbraio 2007, nella discussione sulle «Comunicazioni del Ministro dell'interno sui tragici fatti di Catania e sul fenomeno della violenza negli stadi», chiese al Ministro «di assumere un preciso impegno: che alle parole di solidarietà seguano i fatti di solidarietà»;
come disposto dall' art. 9, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 510/1999, il Ministero dell'interno provvede alla concessione dei benefici entro il termine stabilito dal regolamento di cui agli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990, n. 241, elevato di ulteriori trenta giorni nei casi di sospensione regolati dal successivo articolo 10, mentre risulta all'interrogante che numerosi processi starebbero attendendo una conclusione da oltre 3 o 4 anni, l'interrogante chiede di sapere:
se il Ministero abbia provveduto al risarcimento alla vedova Raciti, come da impegni assunti in Assemblea al Senato dal Ministro;
quanti siano, ad oggi, i procedimenti pendenti in attesa di risarcimento ai sensi della normativa vigente e, in caso affermativo, per quali ragioni;
se il Ministro in indirizzo non ritenga di adottare provvedimenti volti a prevedere procedure semplificate e termini più brevi per la concessione dei benefici di cui in premessa.
Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tale interrogazione.
NACCARATO, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, onorevoli senatori, prima dì rispondere all'interrogazione del senatore Paravia, desidero ribadire, a nome del Governo e mio personale, la piena solidarietà nei confronti di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine, che quotidianamente, rischiando la vita, garantiscono la sicurezza dei cittadini.
E' il caso dell'ispettore superiore, sostituto ufficiale di pubblica sicurezza, Filippo Raciti che, come testimonia la motivazione del conferimento della medaglia d'oro al valor civile, il 2 febbraio 2007 - cito testualmente - «con spiccata professionalità, non comune determinazione operativa e consapevole sprezzo del pericolo, si prodigava nel fronteggiare e respingere un gruppo di facinorosi tifosi catanesi, rimanendo mortalmente ferito nei corso dei violentissimi scontri».
La credibilità delle istituzioni e dello Stato nella coscienza dei cittadini pretende che a tali riconoscimenti seguano misure tempestive anche di carattere economico alle famiglie di tali eroi così drammaticamente e duramente colpite e, nel caso di cui ci stiamo occupando, a sostegno dalla vedova Raciti, signora Marisa Grasso e dei figli minori, Alessio e Fabiana. Informo il Senato che il Ministero dell'interno - che si è costituito parte civile nei procedimenti
penali instaurati per i fatti accaduti - ha corrisposto, a decorrere dal 1° marzo 2007, la pensione ordinaria indiretta (per un importo netto mensile di circa 1.400 euro) e, dal successivo mese di luglio, ma con decorrenza sempre dal 1° marzo, la liquidazione del trattamento pensionistico speciale (per un importo netto mensile di circa 2.417 euro).
Quest'ultimo importo è commisurato agli emolumenti attribuiti al personale in servizio con qualifica superiore a quella di Raciti alla data del decesso e sarà aggiornato sulla base dei relativi aumenti di stipendio. Questo perché, con decorrenza del 2 febbraio scorso, l'ispettore capo della Polizia di Stato Filippo Raciti è stato promosso, per merito straordinario, alla qualifica di ispettore superiore e i suoi eredi avranno quindi diritto a tale trattamento pensionistico.
Con mandato del 26 febbraio 2007, la sede dell'INPDAP di Catania ha corrisposto alla signora Grasso, vedova Raciti, l'indennità di buonuscita, calcolata in base all'anzianità previdenziale maturata dal marito (per un importo netto di circa 35.600 euro).
Con decreto ministeriale del 29 maggio 2007, l'Amministrazione dell'interno ha inoltre provveduto a liquidare alla signora Grasso l'equo indennizzo di prima categoria (pari a circa 39.500 euro netti). Tutti i benefìci di natura previdenziale previsti dalla vigente normativa sono stati corrisposti nella piena osservanza dei termini del procedimento amministrativo, di cui alla legge n. 241 del 1990.
Con pari tempestività sono state completate le procedure finalizzate alla concessione delle speciali elargizioni spettanti, in base alla normativa vigente, alla famiglia dell'ispettore superiore Filippo Raciti, quale vittima del dovere.
Infatti, il 13 novembre 2007 è stato adottato, in favore della vedova e dei due figli minori, il decreto per la concessione della speciale elargizione in misura massima, rivalutata secondo l'indice ISTAT (circa 220.700 euro).
II successivo 14 novembre è stato emanato anche il provvedimento relativo all'attribuzione dell'assegno vitalizio mensile che spetta non solo alla signora Grasso, ma anche a ciascuno dei due figli. Detto importo, non reversibile, è esente dall'IRPEF ed è soggetto a perequazione automatica.
Le somme destinate ai minori verranno elargite non appena perverrà al Ministero dell'interno, che ne ha già sollecitato il rilascio, l'atto con cui il giudice tutelare dispone l'impiego degli importi.
Oltre ai benefìci di natura economica, le vigenti disposizioni prevedono l'assunzione diretta nelle qualifiche iniziali di agente o di operatore tecnico della Polizia di Stato, in favore dei componenti del nucleo familiare, di un operatore di Polizia vittima del dovere. Ciò a condizione che i beneficiari ne facciano richiesta e che siano in possesso dei requisiti necessari.
Poiché la signora Grasso non ha finora presentato alcuna richiesta di assunzione, detto beneficio potrà eventualmente essere fruito dai due figli al raggiungimento della maggiore età.
Da quanto sopra esposto, emerge con evidenza che il Ministero dell'interno ha espletato ogni adempimento a favore del nucleo familiare dell'ispettore superiore Filippo Raciti.
Assicuro che uguale impegno viene profuso per l'espletamento di tutte le procedure amministrative volte all'erogazione dei benefìci di cui alla normativa menzionata dagli onorevoli interroganti.
Da tempo è in atto una progressiva estensione dei benefìci già previsti per le vittime della criminalità e del terrorismo a tutte le vittime del dovere, ai sensi della legge 23 dicembre 2005, n. 266, che ha autorizzato la spessa annua nel limite massimo di 10 milioni di euro, a decorrere dal 2006.
Tenuto conto della limitatezza degli stanziamenti, il decreto del Presidente della Repubblica n. 243 del 7 luglio 2006 ha previsto la formazione di una graduatoria unica nazionale di tutte le posizioni tutelate, secondo l'ordine cronologico. Ricordo che lo stesso regolamento differenzia i benefìci economici secondo l'entità del danno e riserva la somma di 500.000 euro all'anno, a gravare sui predetti 10 milioni, per le provvidenze da corrispondere, eventualmente in via d'urgenza, in relazione agli eventi verificatisi dal 1° gennaio 2006 (ex articolo 3, comma 6).
II Governo, tenuto conto dell'importanza di assicurare prontamente gli interventi di solidarietà statali, con l'articolo 34 del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159 (recante «Interventi urgenti in materia economico-finanziaria per lo sviluppo e l'equità fiscale»), convertito in legge lo scorso 29 novembre 2007, ha previsto un ulteriore stanziamento di 173 milioni di euro per l'anno 2007, 2,72 milioni di euro per l'anno 2008 e 3,2 milioni di euro a decorrere dal 2009, per le speciali elargizioni in favore delle vittime del dovere e dei loro familiari superstiti e alle vittime della criminalità organizzata.
Inoltre, la legge finanziaria del 2008 riconosce, a decorrere dal corrente anno, alle vittime della criminalità organizzata e del dovere, ai sindaci vittime di atti criminali nell'ambito dell'espletamento delle loro funzioni, nonché ai loro familiari superstiti, i benefìci economici delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, di cui all'articolo 5, commi 3 e 4, della legge 3 agosto 2004, n. 206.
Per quanto riguarda infine i procedimenti pendenti in attesa di risarcimento, preciso che al momento, su un totale di 938 richieste, ne sono state definite 532 (cioè il 57 per cento) e sono in istruttoria 406 casi. Relativamente a questo ultimo dato, va precisato che dal 15 ottobre ad oggi sono pervenute 200 richieste relative alla legge n. 266 del 2005 e 145 in applicazione di altre normative sulle vittime del dovere.
II Governo si sta adoperando anche per semplificare i procedimenti amministrativi per la concessione di tali benefici. Ricordo che sulla base dell'articolo 3 della delega prevista dalla legge di semplificazione per l'anno 2005, il Ministero dell'interno sta predisponendo uno schema di provvedimento normativo, da sottoporre all'esame di un apposito tavolo tecnico interministeriale, già istituito, al fine di addivenire ad un testo concordato, tenendo conto delle risultanze delle recenti modifiche normative.
PARAVIA (AN). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Senatore Paravia, le ricordo che, ai sensi del Regolamento, lei dispone di cinque minuti per la sua replica.
PARAVIA (AN). Ne impiegherò anche meno, signor Presidente.
PRESIDENTE. Gliel'ho ricordato, perché vorrei riuscire a far svolgere anche l'interrogazione successiva. Non so, invece, signor Sottosegretario e onorevoli colleghi, se faremo in tempo a svolgere l'ultima interrogazione all'ordine del giorno. Vedremo.
PARAVIA (AN). Signor Presidente, vorrei anzitutto ringraziare il Sottosegretario per la sua risposta. Non avevo dubbi circa la tempestività con cui sarebbero stati corrisposti alla vedova Raciti tutti i suoi diritti, per sé e per i suoi figlioli. La prego però vivamente, senza costringermi a ripresentare un'ulteriore interrogazione, di rispondere successivamente, con tempestività, anche eventualmente all'interno di una relazione sua o del ministro dell'interno, in merito a quei 400 e passa casi non ancora affrontati.
Nella mia interrogazione chiedevo specificamente quanti siano ad oggi i procedimenti pendenti in attesa di risarcimento ai sensi della normativa vigente e, in caso affermativo, per quali ragioni.
Lei ha specificato che i casi in oggetto sono oltre 400, ma sulle ragioni non mi ha certamente risposto con sufficienza; confido che i suoi uffici, il Ministro e gli altri Sottosegretari sappiano impegnarsi nelle prossime settimane (non auguro al Governo un tempo di vita maggiore) al fine di provvedere a quanto di loro competenza.
PRESIDENTE. La ringrazio, senatore Paravia, per la sua collaborazione.

 

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