Voleva uccidere un politico, dice. Luigi Preiti, 49 anni e disoccupato, hai invece ha scaricato il caricatore della pistola contro due carabinieri posti di guardia a Palazzo Chigi, ferendone uno alla spina dorsale e l'altro alla gamba. Giuseppe Giangrande, 50 enne brigadiere vedovo da due mesi con una figlia, è il più grave, la sua prognosi è riservata.
Francesco Negri, carabiniere scelto di 30 anni, si è beccato una pallottola alla gamba. Trasferito al Battaglione Toscana nel 2011, per anni ha prestato servizio alla Compagnia Carabinieri di Desio, sotto la guida del Capitano Cataldo Pantaleo.
Il nuovo Governo giurava, protetto dalle spesse mura del Palazzo, mentre fuori la piazza si tingeva di sangue. E' accaduto tutto in pochi attimi, domenica mattina dopo le 11. Preiti, calabrese di origine e descritto come un uomo "normale ma disperato", si è avvicinato con passo sicuro a piazza Colonna, diretto all'ingresso di Palazzo Chigi, come avrebbe dichiarato poi ai magistrati. Fermi vicino ad un mezzo militare, alcuni carabinieri addetti al presidio della zona, intenti a chiudere l'accesso alla sede del Governo. Alla vista del 49enne i militari gli hanno intimato di fermarsi ma lui non lo ha fatto. Ha estratto la pistola dalla tasca, una calibro 7.65, ed ha sparato contro i carabinieri. Giangrande è stato colpito al collo, il proiettile si è conficcato nella spina dorsale. Negri si è accasciato dopo aver incassato un colpo alla gamba. Nella concitazione generale, il panico diffuso tra i passanti, anche una donna in stato interessante è rimasta lievemente ferita, nel tentativo di ripararsi dai colpi. Il carabiniere scelto, che per anni ha lavorato proficuamente alle dipendenze della Compagnia di Desio, è fuori pericolo di vita. Per Giangrande invece, si è reso necessario un intervento di neurochirurgia e la prognosi è riservata.
"Ancora una volta sono rimasti vittime di un gesto così violento gli appartenenti alle Forze dell'Ordine che stavano svolgendo il proprio lavoro, in prima linea per garantire la sicurezza di tutti i cittadini – dichiara Emanuela Piantadosi, Presidente dell'Associazione Vittime del Dovere - Siamo sicuri che quanto accaduto non verrà sottovalutato dal nuovo Governo. Auspichiamo in particolare che si affrontino con serietà e determinazione quelle riforme normative volte a garantire l'effettività della pena, unita ad una maggiore efficienza del sistema Giustizia, così da fornire una maggiore sicurezza ai cittadini e agli operatori delle Forze dell'Ordine".
Tratto da MBnews.it
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