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04 MAGGIO 2014
MBnews.it - Napoli-Fiorentina, l’indignazione delle Vittime del Dovere: “Specchio di uno Stato che abbassa la testa”

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Un ultras che decide le sorti della finale di Coppa Italia. Figlio di un presunto affiliato alla malavita, capo della Curva A, “Gerry a’carogna” di soprannome, davanti alle telecamere di tutto il paese ha “contrattato” lo svolgimento della partita, indossando una maglia che inneggia alla liberazione di Antonino Speziale, condannato per la morte dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti, senza che nessuno dei politici presenti allo Stadio Olimpico abbia aperto bocca.

Lo specchio di un Paese dove il rispetto e la legalità sono divenuti uno spauracchio per pochi sognatori, che ormai vivono l’incubo di un’Italia che premia la delinquenza, si indigna solo quando a sbagliare sono “certe” categorie, nella maggioranza invece composte da eroi morti per servire la bandiera. A mandare un messaggio di sdegno è l’Associazione Vittime del Dovere (onlus nazionale con sede a Monza), tra cui figura anche la vedova Raciti.

“Sgomento, incredulità, rabbia e senso di impotenza, sono solo alcuni dei sentimenti che in queste ore hanno sconvolto gli animi di tutti i familiari di Vittime del Dovere – dichiara la Presidente delle Vittime, Emanuela Piantadosi – Uomini e donne che servono lo Stato con dedizione, con onore e abnegazione, fino al sacrificio estremo della propria vita, sono stati insultati dalla indescrivibile vicenda che ha visto il figlio di un camorrista rappresentare la tifoseria di una squadra di calcio di Serie A e decidere le sorti della finale di coppa Italia, con indosso una maglia che difende Speziale, assassino dell’ispettore di Polizia Filippo Racit. Chiediamo che sotto la curva del Napoli venga appeso il nostro striscione in segno di scuse alla vedova e che nessuno possa più accedere agli stadi con indosso messaggi che oltraggino la memoria delle vittime”.

Sabato sera, allo stadio Olimpico di Roma, durante il match Napoli e Fiorentina, lo Stato ha abbassato la testa davanti alla prepotenza e l’arroganza invece di difendere lo Sport, la sua essenza più pura e la memoria di quei servitori di Patria che sono morti per difenderlo. Le parole di Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Filippo Raciti, morto il 2 febbraio 2007 nello stadio di Catania, sono “Lo Stato deve essere forte e non debole, e ieri c’è stata l’espressione evidente della sua impotenza. Il premier Matteo Renzi era lì all’Olimpico a vedere la partita. E allo stadio c’erano anche il presidente del Senato Pietro Grasso e altri vertici dello Stato. Non ho ricevuto nessuna telefonata di solidarietà”.

Tutta la “trattativa” per lo svolgimento della partita, è stata ripresa dalle telecamere. Telecamere che hanno inquadrato Gennaro De Tommaso, leader della Curva A, autorizzare lo svolgimento della finale dopo gli scontri avvenuti prima dell’inizio della partita, con indosso la t-shirt pro Antonino Speziale. Sono migliaia i commenti indignati che si leggono da parte di comuni cittadini su tutti i social network, che si ascoltano nei bar. Eppure nell’immediato non vi è stata alcuna reazione istituzionale. Solo una settimana fa, per difendere il dolore di una madre indignata per l’applauso ai quattro poliziotti ritenuti responsabili della morte del figlio, tutte le cariche istituzionali si sono fatte sentire. E’ legittimo domandarsi come mai, quando viene lesa la memoria di un servitore dello Stato, non si sentono le stesse voci. Non è una questione di bandiera politica, ma di rispetto. Non ci sono morti di Serie A e Serie B, eppure negli stadi ci sono ultras liberi di circolare con indosso maglie che difendono assassini e mancano di rispetto a chi per questo paese ci muore, a chi in questo paese crede e per il prossimo si batte. Quanto accaduto ieri è una bomba capace di deflagrare le fondamenta dei principi che reggono i valori di legalità e giustizia. In questo paese, ormai, ha più potere un qualsiasi <<Gerry ‘a carogna>>? Forse si, come fa più notizia un delinquente violento travestito da manifestante, ferito durante un corteo, invece delle decine di poliziotti insultati e ricoperti di petardi, pietre e sputi.

Tratto da MBnews.it

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