Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Cronologia delle attività
07 MAGGIO 2014
IlSecoloXIX.it - Torre Piloti, a Genova è la giornata del ricordo

Genova - È il giorno più lungo. Quello del ricordo, dell’omaggio ai caduti. Genova non dimentica . Non può, non vuole farlo.
A un anno di distanza, la città si inchina di fronte alle vittime della tragedia del Molo Giano. Questa mattina in cattedrale si è tenuta la messa celebrata in suffragio dei caduti (foto) .
Alle 22.59 del 7 maggio del 2013, il cargo Jolly Nero della compagnia Messina urta, in manovra la Torre dei Piloti del porto di Genova facendola crollare (video) . I morti furono nove, sei militari della Capitaneria e tre civili.
Le vittime della Guardia costiera sono: Giuseppe Tusa, 25 anni, di Milazzo (Messina), sottocapo; Daniele Fratantonio, 30 anni, sottocapo, di Rapallo (Genova); Marco De Candussio, 39 anni, capo di prima, di Barga (Lucca); Giovanni Iacoviello, 33 anni, sergente, della Spezia; Davide Morella, 33 anni, sottocapo, di Biella; Francesco Cetrola, 38 anni, maresciallo, di Salerno.
Le vittime civili: Maurizio Potenza, 50 anni, di Genova, operatore radio dei piloti del porto; Sergio Basso, 50 anni, operatore radio dei rimorchiatori; Michele Robazza, 31 anni, di Livorno, pilota.

La cronaca della giornata

Due mezzi di soccorso intitolati a due delle vittime
«Nove foglie cadute, ancora troppo verdi». L’ammiraglio Vincenzo Melone, Comandante della Capitaneria di Porto di Genova, ha ricordato con queste parole le vittime della Torre piloti nel corso della cerimonia di intitolazione di due mezzi, un’ambulanza della Croce bianca genovese e un mezzo della Guardia costiera ausiliaria, che si è svolto sul piazzale della Capitaneria.
L’Ammiraglio ha sottolineato che, nelle stesse ore, in tutte le Capitanerie di porto italiane si è tenuta una messa in suffragio di «nove giovani eroi, caduti nel compimento del dovere». Le vittime, ha spiegato nel corso della cerimonia, saranno ricordate a Genova con un monumento davanti all’Acquario, «nove angeli» che interagiscono con il mare disegnato da Renzo Piano e con borse di studio che saranno consegnate ai giovani nei paesi di provenienza delle vittime.

Una messa anche a Trieste 

Una Messa di suffragio delle nove vittime della Torre Piloti di Genova è stata celebrata stamani all’idroscalo antistante la Direzione Marittima del Porto di Trieste. La cerimonia, voluta dal Capo Piloti di Trieste cap. Franco Tonelli e dal direttore marittimo del Friuli Venezia Giulia c.v. Goffredo Bon, ha visto la partecipazione di tutti gli operatori del mare.
Personale militare e civile della Guardia Costiera di Trieste, i piloti dei porti di Trieste e Monfalcone (Gorizia), gli ormeggiatori, rappresentanti delle società di rimorchio portuale e dell’Apostolato del Mare Stella Maris hanno partecipato alla celebrazione. Al termine della breve cerimonia un lungo suono delle sirene delle motovedette, dei rimorchiatori e pilotine ha reso omaggio alle vittime di Genova.

Angrisano: «Porterò questa ferita per sempre» 
«Per me quelle nove vittime erano e sono i miei ragazzi, non poteva essere altrimenti. Vivere quotidianamente con loro e poi perderli così non è facile. È una ferita che porterò dentro di me finché vivrò». Lo ha detto l’ammiraglio Felicio Angrisano comandante generale del corpo delle Capitanerie di Porto a margine della messa di suffragio.
«I tre giorni più brutti della mia vita - ha aggiunto - sono stati quando ho perso mia madre, mio padre e questi ragazzi che erano una famiglia unica, una famiglia per bene e che per fare del bene agli altri hanno perso la vita». Alla messa ha partecipato anche Giovanni Letich, capo del corpo dei piloti del Porto di Genova: «È una giornata di dolore e di ricordi - ha detto dopo la messa -. Cerchiamo comunque di andare avanti, il loro ricordo ci dà la forza per continuare. È stato un momento tragico che ha cambiato la nostra vita e la vita del Porto».

Terminata la messa 

La messa è terminata poco prima di mezzogiorno. Il cardinale Bagnasco ha salutato ad uno ad uno i parenti delle vittime. L’unica che non è riuscita a restare in chiesa fino alla fine della messa è stata Adele Chiello, madre di Giuseppe Tusa, che ha avuto un malore . Uscendo dalla chiesa, si è soffermata con i giornalisti e tra le lacrime ha detto: «Chiedo giustizia».

Alla messa anche la famiglia Messina 

È presente in cattedrale anche i Messina, armatori della Jolly Nero , la nave che ha urtato e fatto crollare la Torre Piloti. «Nessun commento. È passato un anno, solo rispetto», sono state le parole della famiglia all’uscita dalla chiesa.
E a chi le chiedeva un commento sulle parole degli armatori, la madre di Daniele Fratantonio, una delle vittime della tragedia, ha detto: «Non mi interessa, pretendo che mi chiedano perdono».

I familiari delle vittime in chiesa 

Molto composti nel loro dolore i parenti dei nove morti del crollo della torre piloti di Genova hanno seguiti la messa di suffragio nella cattedrale di San Lorenzo indossando magliette con la foto dei loro cari con la scritta «per non dimenticare». I famigliari delle vittime sono seduti insieme nei banchi al centro della navata. Le madri e mogli degli uomini morti nel disastro hanno chiesto in interventi pubblicati oggi sui quotidiani genovesi che sia fatta piena giustizia sulla tragedia.

Bagnasco: «Il nostro abbraccio continua» 

«Il nostro abbraccio continua per i nostri fratelli che perirono nel crollo della torre del nostro porto». Così l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco ha ricordato «i nove uomini che hanno perso la vita nel cuore degli anni, mentre svolgevano il loro lavoro». Bagnasco sta celebrando la messa di suffragio nella cattedrale di San Lorenzo, gremita, alla presenza dei parenti delle vittime, delle autorità civili e militari e dei Messina, i proprietari del cargo che causò il crollo della torre piloti.
In cattedrale il capo di stato maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi, il comandante generale delle capitanerie di porto ammiraglio Felicio Angrisano, il sindaco di Genova, Marco Doria, il prefetto Giovanni Balsamo e il vicepresidente della Regione Claudio Montaldo e il cappellano militare monsignor Giovanni De Negri che ha portato i messaggi del ministro della Difesa Roberta Pinotti e del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. «L’Italia è qui, intorno all’altare, a dare un commosso saluto», ha detto monsignor De Negri.

I familiari in corteo verso la cattedrale 

Dietro lo striscione con la scritta «vivi in eterno sempre» è partito il corteo dei famigliari delle nove vittime del crollo della Torre piloti di un anno fa nel porto di Genova. Stanno sfilando dalla capitaneria di porto verso la cattedrale, molti indossano la maglietta con la scritta «Fratak per non dimenticare», un riferimento a Daniele Fratantonio, una delle vittime.
«È un anno che non facciamo che piangere e ricordare i nostri cari» ha detto la madre Giusy Forlani mentre la mamma di Giuseppe Tusa ha lanciato un appello perché sia fatta presto giustizia. Al corteo partecipa tutta la capitaneria di porto di Genova incluso Felice Angrisano, comandante della capitaneria nella notte del disastro e ora comandante nazionale delle capitanerie.

Tratto da IlSecoloXIX.it

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