Ministero dell'Interno
Ministro Giuliano Amato
20.11.2007
Mafia. Amato: «Non è ammissibile alcuna differenza tra le vittime del terrorismo, le vittime della criminalità organizzata e quelle del dovere»
Dichiarazione del ministro dell'Interno sull'equiparazione dei vitalizi
«Non è ammissibile alcuna differenza tra le vittime del terrorismo, le vittime della criminalità organizzata e quelle del dovere. Lo Stato ha provveduto finora con leggi successive, ma non può non esserci omogeneità nei trattamenti che ne conseguono. Questa deve essere la volta per concludere il processo in questo senso».
Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Giuliano Amato in riferimento alle richieste dei parenti di alcune vittime di mafia di ottenere l'equiparazione al trattamento economico previsto per le vittime terrorismo.
La legge finanziaria, in votazione alla Camera dei Deputati, dovrebbe contenere l'emendamento richiesto, dopo che la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva annunciato di avere allo studio, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la possibilità di pervenire al riconoscimento del medesimo trattamento vitalizio previsto dalla legge per i parenti delle vittime del terrorismo anche ai parenti delle vittime della mafia e del dovere, così come pressantemente richiesto dalle associazioni e dalla Commissione antimafia.
Tale possibilità rientra nell’equiparazione dei benefici previsti per le vittime del dovere e della criminalità organizzata e loro familiari a quelli previsti per le vittime del terrorismo, avviata con il riconoscimento, nel decreto collegato alla Finanziaria 2008, di uno stanziamento iniziale di 170 milioni di euro relativi alla cosiddetta 'speciale elargizione'.
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