Pietro Morici
Dopo aver completato la scuola dell'obbligo, Pietro Morici decise di gestire insieme a sua madre un negozio di alimentari situato nelle vicinanze della caserma dei Carabinieri. Quel negozio divenne il suo luogo di lavoro quotidiano.
Una volta diventato adulto, nonostante le obiezioni dei suoi genitori, Morici decise di arruolarsi nell'Arma dei Carabinieri e iniziò a frequentare la scuola degli Allievi Carabinieri a Roma. Dopo aver completato il corso di istruzione, fu trasferito a Milano per un certo periodo.
Nel 1976, venne poi trasferito a Palermo e successivamente a Monreale, dove assunse il ruolo di autista del capitano Basile. Purtroppo, nel 1980, il capitano Basile fu vittima di un omicidio perpetrato dalla mafia locale.
Nonostante la triste perdita del capitano Basile, Morici fu riconfermato come autista dal nuovo comandante della stazione di Monreale, il capitano Mario D'Aleo.
Il 13 giugno 1983, Pietro Morici si trovava insieme all'appuntato Giuseppe Bommarito e al capitano D'Aleo mentre si dirigevano verso la casa di quest'ultimo. Purtroppo, furono raggiunti da due motociclette con a bordo due sicari di Cosa Nostra che li attaccarono improvvisamente, uccidendoli sul colpo.
La tragica morte di Pietro Morici, insieme ai suoi compagni di servizio Giuseppe Bommarito e il capitano D'Aleo, rappresenta un terribile atto di violenza che ha lasciato una profonda ferita nella comunità. La loro memoria sarà sempre ricordata e onorata per il coraggio e il sacrificio che hanno dimostrato nel servire la loro nazione e combattere contro la criminalità organizzata.
Medaglia d'oro al valor civile
Data del conferimento: 31/08/1983
motivazione:
"In servizio in una Compagnia Carabinieri operante in zona ad alto indice di criminalità organizzata, pur consapevole dei gravi rischi cui si esponeva con elevato senso del dovere e sprezzo del pericolo svolgeva tenacemente opera intesa a contrastare la sfida sempre più minacciosa delle organizzazioni mafiose. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato tesogli con efferata ferocia, sacrificava la sua giovane vita in difesa dello Stato e delle istituzioni. Palermo, 13 giugno 1983."
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