ADELIO ANGELI
Agente di Polizia Penitenziaria presso la scuola sottufficiali di Portici, ADELIO ANGELI era nato a Bagno di Romagna (FC) il 28 marzo 1941, deceduto a Portici (NA) il 12 gennaio 1978.
Quella sera del 6 gennaio, dopo il turno di servizio, l'agente Angeli tornò presso la propria abitazione, salutando come ogni giorno moglie e figlio di otto mesi. Libero dal servizio, uscì nuovamente per recarsi nel vicino negozio di giocattoli, essendo il giorno dell'Epifania. Adelio desiderava comprare un giocattolo al proprio figlio. Il negozio era affollato di gente tra cui tanti bambini, ad un certo punto entrarono quattro individui con passamontagna sul volto e fucili a canne mozze, si sparpagliarono, avendo intenzione di rapinare oltre la cassa anche tutti i clienti. L'Agente Angeli intuendo la pericolosità della situazione, non esitò ad intervenire in favore della moltitudine di persone, cercando di negoziare con i rapinatori onde evitare il peggio. C'era quasi riuscito, quando ne scaturì una sparatoria durante la quale egli fu colpito alle spalle proprio da un complice che si era infiltrato tra i clienti. Venne gravemente ferito alla vena femorale, mentre i malviventi si davano alla fuga.
Il giorno successivo, uno dei clienti presenti al fatto, telefonò alla moglie dell'agente Angeli, essendo rimasto ancora attonito per l'accaduto, e ringraziò, unitamente alla propria famiglia, per l'intervento dell'agente. Egli manifestò riconoscenza all'agente che l'aveva messo al riparo dal pericolo, augurando un immediato scioglimento della prognosi.
L'agente Angeli visse cinque giorni, durante i quali la speranza si alternò alla disperazione per tutta la famiglia, i suoi colleghi e i superiori. Subì tre operazioni chirurgiche nell'ultima delle quali gli fu amputata la gamba, nell'estremo tentativo di salvare una vita di trentasei anni.
Purtroppo Adelio non sopravvisse all'ultimo pesantissimo intervento. David, il bambino di otto mesi che la sera del 7 gennaio aspettava il padre con il giocattolo non lo vide mai più tornare. Attraverso le foto e le testimonianze ha amato tanto il proprio padre, ma non ha mai potuto dirglielo. "Io, Donatella, ero la giovane moglie da otto anni, durante i quali la ricerca di avere un figlio era stata continua e dolorosa. Quattro spietati malviventi decretarono la morte di mio marito nel momento più bello della nostra vita".
Medaglia d'oro al valor civile
AGENTE DI CUSTODIA
Data del conferimento: 26/11/1980
Motivazione: "Con pronta e coraggiosa determinazione non esitava a slanciarsi contro un malvivente armato e mascherato che, assieme ad altri tre complici, aveva fatto irruzione, a scopo di rapina, in un affollatissimo negozio di giocattoli. Benché attinto mortalmente da un colpo di pistola sparato al suo indirizzo dai malfattori, riusciva ad estrarre l'arma in dotazione ed a rispondere al fuoco dei rapinatori che, disorientati, si davano a precipitosa fuga. Fulgido esempio di grande coraggio ed alto senso del dovere spinti fino all'estremo olocausto. Portici (Napoli), 7 gennaio 1988."