Mario Di Lanna
Il Brigadiere Mario Di Lanna nasce a Castelnuovo Parano (FR) il 25/03/1947.
Si arruola come allievo Carabiniere a cavallo il 26/09/1966 presso la Legione Allievi di Roma, giurando fedeltà alla Repubblica Italiana il 15/04/1967.
Lo stesso anno viene destinato al 4°Reggimento a cavallo di Palermo, 4° Gruppo Squadroni.
Successivamente viene destinato alla Compagnia di Tagliacozzo (AQ) dove rimane in servizio sino al 1969, dopodiché viene trasferito alla Compagnia di Venafro (IS) come carabiniere motociclista.
Nel 1973 frequenta Scuola Sottufficiali di Firenze e il 1/07/1975, al termine del corso, viene nominato Vicebrigadiere e destinato alla Legione di Napoli, quindi alla Compagnia di Nola (NA) quale capo equipaggio del Radiomobile.
Promosso al grado di Brigadiere il 01/07/1977. Nel gennaio del 1979 viene trasferito alla compagnia di Sessa Aurunca, sempre quale capo equipaggio del Radiomobile. Nell'anno 1980 riceve, insieme ad altri militari impiegati nel terremoto dell'Irpinia, il diploma di Benemerenza con medaglia commemorativa istituita dal commissario straordinario del Governo per le zone terremotate della Campania e della Basilicata.
“La mattina dell’ 11 agosto 1981 alle ore 05:10 circa, giungeva alla centrale operativa del Comando Compagnia di Sessa Aurunca (CE) una telefonata anonima che segnalava la presenza di un autovettura di colore bianco con a bordo due persone con fare sospetto e probabilmente armate presso il mulino Di Fava, già fatto attenzione di numerosi atti estorsivi e intimidatori. Alle prime luci dell'alba, il Brigadiere Mario Di Lanna, l'Appuntato Nicola Cocchiarella e il Carabiniere Giuseppe Cerreti, si stavano recando presso il luogo segnalato a bordo dell’Alfa Romeo Alfetta 1800 militare in dotazione al Radiomobile in quel periodo. I tre militari si trovavano in servizio di pattugliamento al momento della chiamata, precisamente nei pressi del ponte del Garigliano. Durante l'intervento, condotto con solerzia e con lo spirito di sacrificio che contraddistingue i militari dell’Arma dei Carabinieri nel compimento del proprio dovere, l'autoradio con a bordi i tre militari, all’uscita della curva a “S” della via Appia, precisamente al Km 160+100, si scontrava contro un autocarro che giungeva dal senso opposto di marcia.”
Estratto di un giornale locale riportante i fatti
“Sessa Aurunca - Una massa di gente valutabile intorno alle diecimila persone ha porto l'estremo saluto alle tre vittime del dovere. Il brigadiere Mario Di Lanna, l'Appuntato Nicola Cocchiarella, il Carabiniere Giuseppe Cerreti,tragicamente periti ieri in un incidente stradale sulla statale Appia, mentre dalla zona di pattugliamento del Garigliano rientravano a Sessa dove erano stati chiamati per un intervento.
Le massime autorità provinciali, il presidente della corte costituzionale (Macaroce), il presidente dell'amministrazione provinciale, il rappresentante del questore di Caserta, i sindaci di Sessa Aurunca, prof. Girfatti, di Cellole, di Carinola dott. Di Biase, il sostituto procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, il vice pretore di Sessa avv. Mazzeo ed il pretore di Roccamonfina, dottor Leone, il vice comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Generale De Santis, il comandante della Brigata di Napoli, Generale Feliciani e i comandanti di tutte le compagnie dipendenti dal gruppo di Caserta, coordinati dal Capitano Pietro Bruno, comandante della compagnia di Sessa coadiuvato dal Tenente comandante dei Vigili Urbani, hanno reso omaggio alle tre vittime che sono state composte nel Duomo di Sessa Aurunca.
Al termine della cerimonia religiosa durante la quale il prelato sessano ha pronunciato una breve omelia esercitando l'alto spirito di sacrificio al quale sono continuamente chiamate le forze dell'ordine. Si è formato il corteo funebre che, preceduto dal picchetto d'onore di militanti dell'Arma e da una interminabile sfilata di corone di fiori, ha attraversato due ali di folla, mesta e silenziosa; parte dal corso principale fino a giungere a piazza Mercato dove le bare sono state caricate su tre autoblindo dei carabinieri per raggiungere il paese d’origine.”