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I nostri comunicati
10 FEBBRAIO 2020
Comunicato ai soci - Gentile richiesta di fornire un Vostro cortese parere relativamente a temi riguardanti le vittime di reato: giustizia, perdono e certezza della pena (CORRIERE DELLA SERA- articolo di Giovanni Bianconi)

Care Socie e Cari Soci,

Ci permettiamo di sottoporre alla Vostra cortese attenzione l’allegato articolo del Corriere della Sera di oggi, a firma di Giovanni Bianconi, chiedendo un Vostro contributo in merito.

Sulla base di tale articolo, e di molti altri che periodicamente vengono pubblicati sempre più spesso su testate nazionali, vi evidenziamo la nostra sensazione di assistere al continuo tentativo, da parte di alcuni giornalisti o testate giornalistiche, di interpretare capziosamente il distacco emotivo mostrato da alcuni familiari delle vittime di reato rispetto ai fatti di sangue che li vedono, loro malgrado, coinvolti. Noi interpretiamo questa volontà di prendere le distanze motivata probabilmente da necessità di autoprotezione, invece notiamo che tutto ciò viene strumentalizzato e banalizzato forse per tre obiettivi:

  • promuovere ulteriori sconti di pena
  • giustificare possibili indulti e amnistie
  • stigmatizzare la nostra richiesta di dare maggior peso alle vittime nel procedimento penale
  • sostituire il concetto di pena con rieducazione del condannato, benchè l’articolo 27 della nostra Costituzione parli comunque di una pena che tende alla rieducazione ma che non ne elimini l’intrinseca natura punitiva    
  • sottendere, in modo subdolo, che dalla rieducazione si passi automaticamente all’assoluzione ex post del carnefice nel momento in cui è stata scontata la pena

Inoltre, in modo superficiale e irrispettoso viene poi continuamente proposto il tema del perdono. A mio modesto avviso il perdono riguarda una sfera strettamente personale su cui non è possibile trarre conclusioni o condizionare prese di posizione. E’ necessario, in ogni caso, l’assoluto rispetto per scelte individuali.

Rispettiamo il principio di pena tendente alla rieducazione, in ossequio alla nostra Costituzione, tuttavia siamo conviti che tale rieducazione dovrebbe fondarsi innanzitutto su una reale comprensione del disvalore delle proprie azioni, con conseguente pentimento.

Peraltro, ci pare di notare un utilizzo strumentale di argomenti così delicati, quali la morte causata da fatti di sangue e il perdono dei familiari delle vittime, con lo scopo di ostracizzare la nostra reiterata richiesta di certezza della pena e della sua esecuzione per coloro che si sono macchiati di gravi reati e di impedire l’accoglimento della nostra domanda di far partecipare le vittime, in via facoltativa e non obbligatoria, al procedimento penale come parte sostanziale.  

Riteniamo che entrambe le richieste l’una volta al distacco totale dal processo penale e dalle implicazioni psicologiche conseguenti e l’altra alla partecipazione attiva, siano legittime e tra loro non in opposizione, perché rappresentano appieno lo stato in cui si viene a ritrovare la vittima di reato, a cui, crediamo, debba essere data la possibilità di decidere in assoluta autonomia.

Poiché ad oggi non ci è chiaro il pensiero di tutti Voi sull’argomento e ritenendo opportuno avere un riscontro da parte di ogni singolo associato, ci siamo determinati a chiedere il vostro parere alle seguenti domande:

 

  1. Siete favorevoli o contrari al fatto che la vittima, in modo facoltativo, prenda parte al processo penale con un ruolo definito che non sia solo risarcitorio?
  2. Ritenete che nel nostro Paese ci sia certezza della pena?
  3. Vi è attenzione alle problematiche delle vittime da parte delle istituzioni?
  4. Da parte dei mass media?
  5. Cosa ne pensate del perdono? (Risposta molto delicata personale e facoltativa)
  6. Cosa dovrebbe fare l’associazione secondo voi in merito a queste tematiche di giustizia riguardanti le vittime in genere?
  7. L’istituzione di un tavolo di lavoro delle vittime presso il ministero della giustizia potrebbe servire?

Vi chiediamo per favore di rispondere quanto prima in modo collaborativo perché interpelleremo tempestivamente il Corriere delle Sera affinchè dia spazio alle Vostre posizioni.

Speriamo in riscontri numerosi e propositivi. Grazie di cuore

Cordiali saluti

Emanuela Piantadosi

Presidente Associazione di volontariato Vittime del Dovere

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Biografia del Prof. Vittorio Bachelet tratta dal sito dell'Aiviter

www.vittimeterrorismo.it/vittime/vittorio-bachelet/

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