L’Italia, ancora una volta, si trova al centro di accuse che lasciano un senso di profonda amarezza e indignazione. Il recente rapporto stilato dalla Commissione contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI) del Consiglio d’Europa ha scatenato una forte reazione, puntando il dito contro il lavoro delle nostre forze dell’ordine, accusandole di "profilazione razziale".
Queste affermazioni, per chi conosce la dedizione e il sacrificio dei nostri uomini e donne in divisa, sono un colpo ingiusto inferto a chi ogni giorno rischia la vita per difendere la sicurezza di tutti noi, italiani e stranieri.
Le nostre famiglie di Vittime del Dovere non possono che esprimere il proprio sdegno prendendo le distanze da accuse così infondate. I nostri agenti meritano rispetto per il loro costante impegno al servizio della comunità, senza distinzioni di razza o orientamento. Lavorano ogni giorno per un’Italia più sicura e attacchi ingiustificati come questi feriscono non solo loro, ma tutto il Paese. Le forze dell'ordine sono il baluardo che garantisce la nostra sicurezza, spesso sacrificando affetti e benessere.
In un momento storico in cui il dibattito pubblico si fa sempre più divisivo, le forze di polizia sono accusate di essere "xenofobe". Ma su quali basi? Secondo il più recente rapporto di ricerca del 2023, compiuto dal Ministero dell’Interno ed Eurispes (eurispes.eu), la popolazione straniera residente sul territorio nazionale (8,5%) delinque con una percentuale significativamente maggiore rispetto al resto della popolazione (34,1%) con un’incidenza importante in attività delittuose di natura predatoria. Dai dati ufficiali forniti dal Ministero della Giustizia (www.giustizia.it) possiamo altresì notare che sulla popolazione detenuta complessiva, gli stranieri incidono al 31,65%.
Di fronte a questi dati, le forze dell’ordine non stanno facendo altro che il loro dovere: fare prevenzione, applicare la legge, garantire la sicurezza senza discriminazioni. Utilizzare le statistiche come strumento per proteggere la comunità non è razzismo, è il principio fondamentale della giustizia.
A chi punta il dito contro i nostri agenti, si deve ricordare il prezzo altissimo che molti di loro hanno pagato come nobile tributo per la Patria. Caduti, invalidi e feriti, uomini e donne che hanno dato tutto per la libertà e la democrazia dell’Italia per proteggere non solo gli Italiani, ma chiunque viva nel nostro territorio. Il loro sacrificio merita rispetto, non critiche ingiustificate. L’Italia ha il diritto di difendersi da insinuazioni che minano il lavoro instancabile di chi ci protegge. Le forze dell’ordine, con dedizione quotidiana, mettono a rischio la propria vita per difendere i cittadini da ogni minaccia, che provenga dall’interno o dall’esterno. Le accuse mosse dall’ECRI non solo feriscono questi Servitori dello Stato, ma colpiscono al cuore il senso di giustizia e fiducia che il Popolo italiano ripone nelle proprie Istituzioni. Per celebrare realmente il valore della giustizia e della democrazia dobbiamo anche ricordare il sacrificio di quanti pur lavorando nelle condizioni più difficili si adoperano in difesa del prossimo. Le forze dell’ordine meritano la nostra gratitudine, il nostro rispetto e il nostro pieno sostegno, perché senza il loro contributo la sicurezza e la libertà sarebbero solo parole vuote.
ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE
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