L’Appuntato di Pubblica Sicurezza Fausto Dionisi è caduto il 20 gennaio 1978 a Firenze, vilmente ucciso dai terroristi di Prima Linea che tentavano di far evadere alcuni loro correi dal carcere.
Oggi, un membro di quel sanguinario gruppo di criminali sta per diventare assessore alla “Casa e al Sociale” per la Giunta di Livorno.
Fausto Dionisi fu crivellato di colpi, come fosse un fantoccio di pezza e la memoria del suo sacrificio, e di quello di altri rappresentanti dello Stato uccisi per mano terroristica, viene gettata al vento come carta straccia, per permettere a coloro che li hanno tolti al servizio ed alla vita abbiano libero accesso alla gestione della cosa pubblica e al ruolo di rappresentanti dei cittadini.
L’Associazione Vittime del Dovere si batterà affinché qualunque soggetto si sia macchiato di delitti o abbia partecipato a omicidi, aggravati dalla libera scelta di far parte di un gruppo armato organizzato, indipendentemente dal fatto che si sia pentito o dissociato, che abbia scontato o meno il suo debito con la Giustizia italiana, venga interdetto A VITA dai pubblici uffici in sede di condanna.
Fausto Dionisi rappresentava lo Stato. Il dolore dei familiari di Fausto, così come quello delle famiglie delle altre Vittime del Dovere non va in prescrizione, non decade a termine e non si accorcia o cancella come una pena accessoria. Il dolore per l’uccisione di un caro che veste la divisa dello Stato è una condanna ad un "fine pena mai" e merita rispetto.
Aveva gli occhi buoni, amava la moglie e la sua bambina di due anni e mezzo, tanto quanto la sua divisa da Appuntato della Polizia di Stato.
Emanuela Piantadosi
Presidente Associazione Vittime del Dovere
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