Avrebbe dovuto essere doverosa, e segno di grande riconoscenza per un uomo che esalta il nome stesso dell’Italia e degli italiani, la presenza di tutti i componenti della Camera.
Care Amiche e cari Amici,
inoltriamo l’estratto del resoconto stenografico della Camera della seduta odierna, riguardante l’informativa urgente del Governo sul grave attentato accaduto in Afghanistan che ha causato la morte del Capitano dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa, nonché il ferimento di altri tre militari italiani.
Con profonda delusione apprendiamo dagli organi di stampa che il Ministro della Difesa Mario Mauro, ha riferito in maniera dettagliata i fatti di quel tragico evento che hanno condotto alla morte del Capitano La Rosa, tributando il doveroso riconoscimento per le gesta eroiche del militare, innanzi a un’Aula deserta.
Ministro della Difesa Mario Mauro
In primo luogo esprimiamo la nostra solidarietà al Ministro Mario Mauro il quale ha apertamente rilevato l’amarezza di dover affrontare e ripercorrere un episodio così drammatico, come il sacrificio di un giovane eroe, in un Aula vuota e lo ringraziamo per le aver riconosciuto come “la vita di Giuseppe La Rosa sia quel fatto a cui siamo tutti chiamati a guardare se vogliamo comprendere un po’ di più il nostro compito e il senso della nostra missione: a cosa, infatti, dovrebbe guardare e a chi dovrebbe guardare la politica in Italia, se non a un uomo come Giuseppe La Rosa, per ricomprendere l'ampiezza e la profondità delle proprie ambizioni e la grandezza della vocazione a cui siamo chiamati.”
E’ stato inoltre chiarito che l’attentatore, catturato grazie all’intervento di un poliziotto afghano, è un cittadino afgano di 20 anni, e non un bambino di 11, come inizialmente riportato. Apprendiamo infine dal testo dell'informativa che il Capitano Giuseppe La Rosa ha consapevolmente sacrificato la propria giovane vita per salvare gli altri occupanti del Lince interponendosi tra l'ordigno e i commilitoni per ridurre gli effetti dell'esplosione. Proprio per tale altruistico gesto, riteniamo che fosse doverosa e segno di grande riconoscenza per un uomo che esalta il nome stesso dell’Italia e degli italiani, la presenza di tutti i componenti della Camera.
Ci rammarica e ci addolora, come familiari che vivono come proprio il dolore di tali perdite, che i rappresentanti degli Italiani e dell’Italia, quale Stato democratico, hanno mancato un’occasione per rendere merito ed onore ad uno dei figli migliori della nostra Nazione, un uomo che si è sacrificato per risparmiare la vita agli altri colleghi, un “esempio di virtù e di coraggio per tutti.”
Cordiali saluti
Emanuela Piantadosi
Presidente Associazione Vittime del Dovere
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