Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.
Regione Lombardia, per prima in tutta Italia, ha deliberato all’unanimità in data 28/11/2018 il progetto di legge regionale che istituisce la figura del Garante per le vittime di reato ora chiediamo al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di creare un organo che rappresenti e tuteli a livello nazionale le vittime.
Ricordiamo che il provvedimento regionale nasce da semplici, ma non banali, considerazioni della promotrice Viviana Beccalossi, la quale parte dal presupposto che troppo spesso le vittime siano lasciate sole ad affrontare la loro battaglia alla ricerca di verità e giustizia, mentre i colpevoli, di contro, godano di diritti e benefici a tutela della propria posizione.
Un paradosso che da anni viene sottolineato alle Istituzioni e al mondo politico anche dall’Associazione Vittime del Dovere Onlus che in numerose occasioni, anche attraverso dibattiti e relazioni di approfondimento in materia, ha avuto modo di evidenziare come le vittime dovrebbero essere maggiormente considerate, tutelate e possibilmente legittimate quali soggetti attivi all’interno del procedimento penale.
L’Associazione oggi può contare sul sostegno della Regione Lombardia nelle proprie iniziative a tutela delle tante, troppe vittime e dei loro familiari, tenuto conto che, le funzioni attribuite al nuovo Garante rappresentano un chiaro impegno nel voler far fronte alle numerose difficoltà delle stesse.
Fu proprio Regione ad invitare la Onlus, in data 3 ottobre scorso presso la II Commissione “Affari Istituzionali” per un’audizione circa il Progetto di Legge n.14 “Istituzione del Garante nazionale per la tutela delle vittime di reato” al fine di dare un importante spazio di ascolto alle istanze delle vittime e che oggi, con la costituzione del Garante, dimostrano di essere state tenute in debita considerazione.
Esigenze di tutela per la quali, invero, l’Associazione si batte da tempo. Già nel 2017, attraverso diverse iniziative, l’Onlus ha chiarito l’importanza di offrire alle vittime di reato un sostegno specifico; attenzionando su tali temi il precedente Governo ed in particolare coinvolgendo la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia con relazioni ufficiali e protocollate in occasione di riunioni e colloqui.
Per le stesse ragioni il 27 aprile 2017 nel corso delle audizioni informali presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati per quanto concerne la proposta di legge a. c. 4368 “modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario” l’Associazione aveva proposto mediante osservazioni depositate l’istituzione di un Osservatorio delle Vittime quale organo competente, sensibile, efficiente ed in grado di farsi portatore delle legittime istanze delle Vittime, “bilanciando così l’attenzione attuale dedicata su più fronti agli autori di reati”.
Ancora di recente la proposta è stata presentata al Ministero dell’Interno, nel corso di un incontro con il Capo di Gabinetto, Prefetto Matteo Piantedosi, tenutosi in data 6 luglio 2018 e con il Sottosegretario Nicola Molteni in una riunione avvenuta il 4 ottobre 2018. Ulteriori riflessioni sul tema sono stata ancheoggetto di discussione con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in data 12 ottobre, in occasionedi un incontro ufficiale.
A seguito dell’esempio di serio e concreto interesse dimostrato da Regione Lombardia, l’Associazione ritiene doveroso che i Ministri, in particolare quello della Giustizia, si attivino, come più volte discusso, nel programmare, in tempi brevi, l’istituzione di un organismo ad hoc a livello centrale che abbia il compito di rappresentare, tutelare, dare voce ed ascolto concreto alle esigenze peculiari di tutela dellevittime di reato.
Attendiamo anche una riforma che possa garantire il riconoscimento di un maggior peso alle vittime, anche all’interno del sistema di leggi penali e in particolare nel procedimento, in quanto come più volte dichiarato pubblicamente è necessario che il nostro Stato si ponga l’obiettivo di valorizzare una figura che troppo spesso viene ritenuta scomoda ed ingombrante.
Una riforma che tenga, altresì, conto del ruolo di partecipazione attiva che dovrebbe essere attribuito alle vittime anche nella fase successiva all’esecuzione della pena, con soluzioni di giustizia riparativa.
Il tutto al fine di assicurarne, in generale, maggiore considerazione e peso nel corso dei procedimenti penali come avviene anche in altri paesi esteri.
Siamo certi che il Ministro della Giustizia non esiterà a seguire l’esempio concreto di Regione Lombardia sul tema, attraverso l’istituzione del richiesto Osservatorio italiano per le vittime di reato.
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