Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.
Cari soci,
richiamando il precedente comunicato in materia, ovvero quello datato 30 novembre 2018 e i relativi allegati, siamo a comunicarVi i successivi sviluppi all’esito della votazione presso la Commissione Bilancio del Senato.
È stato accolto il seguente emendamento:
“142 – decies. Sono esclusi dall’applicazione delle disposizioni di cui ai commi 142-ter a 142- quinquies le pensioni di invalidità, i trattamenti pensionistici di invalidità di cui alla legge 12 giugno 1984, n.222, i trattamenti pensionistici riconosciuti ai superstiti e i trattamenti riconosciuti a favore delle vittime del dovere o di azioni terroristiche, di cui alla legge 13 agosto 1980, n.446 ed alla legge 3 agosto 2004, n.206”.
Con immenso rammarico osserviamo che anche questo Governo non ha avuto a cuore le Vittime del Dovere. Vedremo di evidenziare le incongruenze dei proclami del Governo a favore delle Forze dell’Ordine, a cui non corrispondono i fatti che permettono di tutelare le famiglie di quanti hanno versato il proprio sangue per lo Stato.
I miei migliori saluti
Emanuela Piantadosi
Presidente dell’Associazione Vittime del Dovere
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