Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.
Giovedì 24 gennaio 2019, ore 13.45, Senato della Repubblica
Sala Caduti di Nassiriya – Palazzo Madama, Roma
Si è tenuta oggi, giovedì 24 gennaio 2019, alle ore 14, presso il Senato della Repubblica, Sala Caduti di Nassiriya – Palazzo Madama, a Roma, la conferenza stampa di presentazione del Disegno di Legge “Estensione alle Vittime del Dovere dei benefici riconosciuti alle vittime del terrorismo”, organizzata dal firmatario del testo normativo, il Senatore del Movimento 5 Stelle, Gianmarco Corbetta, e dall’Associazione Vittime del Dovere.
Alla conferenza stampa hanno parteciperanno, oltre al Senatore e al Presidente della Onlus, Dott.ssa Emanuela Piantadosi, il Prof. Roberto Russo, l’Avv. Alessia Meloni del Foro di Velletri, l’Avvocato Sabrina Mariotti, del Foro di Monza e la Dott.ssa Valentina Rigano, Giornalista ANSA.
Il documento presentato racchiude in sé l’impegno portato avanti dall’Associazione Vittime del Dovere da oltre dieci anni affinché venga eliminata la distinzione tra Vittime, classificate secondo le tipologie dei criminali da cui sono state colpite.
Una battaglia dettata dalla volontà di garantire i diritti delle famiglie delle Vittime e custodire la memoria del sacrificio dei caduti, mediante un risarcimento innanzitutto morale prima che materiale.
Il pieno riconoscimento dei diritti alle vittime del dovere, a chi sacrifica sé stesso per la causa collettiva è una questione di dignità ancora prima che materiale - ha detto il senatore M5S Gianmarco Corbetta - Vogliamo garantire loro gli stessi benefici che sono già riconosciuti alle vittime del terrorismo: tutti i servitori dello Stato che hanno subito conseguenze drammatiche al servizio del nostro Paese meritano il massimo del rispetto. La mia iniziativa legislativa non è l'azione di un singolo parlamentare ma di tutto il gruppo del Movimento 5 Stelle. Con la Lega è in corso un dialogo e sono sicuro che anche in quella forza politica ci sia forte sensibilità su un tema così importante".
Una battaglia lunga dieci anni: così ha introdotto il suo toccante discorso il presidente della Onlus, Emanuela Piantadosi. “Da anni ci battiamo affinchè i nostri diritti vengano rispettati. Il mio pensiero va a tutte le vedove che, come mia madre, si sono dovute rimboccare le maniche quando il pilastro della loro famiglia è venuto a mancare. Non è facile, in momenti come quello della perdita di un proprio caro, farsi forza e ricostruire la propria vita. Vicinanza anche a tutti gli invalidi che si battono insieme a noi, giorno dopo giorno, per far valere i propri diritti. Molti passi sono stati fatti e oggi speriamo vivamente che questo percorso si chiuda positivamente. I nostri eroi non devono essere dati per scontati. Auspichiamo dunque che questo governo “del cambiamento” metta al centro i suoi servitori e li riconosca come valido esempio di rispetto e legalità per le nuove generazioni”. ha concluso Piantadosi.
L'Associazione di volontariato Onlus Vittime del Dovere si è costituita per iniziativa di vedove, orfani, invalidi e genitori di appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, caduti o rimasti invalidi nel contrasto alla criminalità comune, alla criminalità organizzata e al terrorismo. L’organizzazione, a carattere nazionale, apartitica e senza fini di lucro, conta su tutto il territorio nazionale oltre 500 famiglie di vittime. Da sempre si prefigge di rendere onore e preservare la memoria delle Vittime del Dovere che rappresentano il prezioso patrimonio etico della Nazione, poiché hanno, spesso consapevolmente, donato la propria vita per affermare i principi di legalità e giustizia.
Da anni l’Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata e la speranza dell’Associazione e di tutte le Vittime è che questa Legge venga approvata dal Parlamento cosicché sia tributato il giusto riconoscimento a coloro che hanno servito con onore e spirito di abnegazione il nostro Paese.
“Questo disegno di legge si presenta con una struttura del tutto innovativa, in quanto stabilisce all’interno della norma delle vittime del terrorismo l’estensione dei medesimi diritti alle vittime del dovere. In questo documento non abbiamo dimenticato nessuno: sono stati inclusi gli equiparati, così come le vittime del dovere per mano della criminalità organizzata, oltre ai familiari superstiti. Ovviamente non saranno penalizzati i diritti in contestazione davanti alla magistratura ordinaria” ha spiegato all’aula l’avvocato Sabrina Mariotti, ideatrice del disegno di legge e responsabile dell’ufficio legale dell’Associazione Vittime del Dovere.
Tra i benefici previdenziali richiesti dal documento, l’estensione alle vittime del dovere dei dieci anni figurativi sia per i familiari che per gli invalidi, che potranno così andare subito in pensione. Vi sono poi gli assegni in favore dei familiari degli invalidi al 50% che necessitano di costante assistenza.
E ancora il completamento dell’esenzione irpef, l’esenzione sanitaria e farmaceutica, oltre alle spese dei provvedimenti giudiziari a carico dello Stato.
L’equiparazione delle vittime del dovere alle vittime del terrorismo costituisce dunque una necessità di uguaglianza imprescindibile. A confermarlo lo studio condotto dal prof. Russo. “La situazione attuale non è ragionevole al contrario del disegno di legge di cui si richiede l’approvazione. Giusta anche la richiesta di istituire la giornata della memoria proprio in occasione del 2 giugno”.
Una sperequazione ingiustificata: così l’avvocato Alessia Meloni ha definito la divisione attuale tra le vittime. “La mancata estensione dei benefici fino ad oggi costituisce un appuntamento mancato da parte dello Stato in virtù del fatto che si parla della dignità umana, e di principi fondamentali dettati dalla nostra costituzione”.
ASSOCIAZIONE VITTIME DEL DOVERE
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