Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.
“L’Associazione “Vittime del Dovere” esprime incredulità e stupore di fronte alla notizia comparsa su alcuni organi di stampa ieri 9/7/2007, secondo cui il Governo non riuscirebbe a reperire i fondi necessari all’equiparazione delle Vittime del Dovere e della Mafia, alle Vittime del Terrrorismo.
Nelle ultime settimane diversi rappresentanti del Governo hanno ripetutamente formulato impegni, affinchè l’annosa questione dei trattamenti discriminatori a favore dei Servitori dello Stato, caduti o feriti in azioni di contrasto alla criminalità, possa essere definitivamente sanata.
L’ Associazione “Vittime del Dovere”, che rappresenta le Vittime e i familiari delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni dello Stato, chiede con forza al Governo di indicare una volta per tutte come sua priorità per la prossima Finanziaria, il reperimento dei fondi necessari alla definitiva equiparazione normativa ed economica delle Vittime del Dovere.
I familiari già provati dal dolore e ulteriormente umiliati dal constatare inerzia e freddo distacco da parte dello Stato ad affrontare definitivamente una questione, che si trascina ormai da decenni, sono messi in condizione di elemosinare un legittimo diritto, che dovrebbe essere automaticamente riconosciuto per chi ha già offerto e pagato tanto per la Nazione.
Lo Stato deve sicurezza e democrazia al sacrificio continuo e totale dei suoi uomini migliori ed è proprio per questo che riteniamo intollerabile un ulteriore ritardo alla definizione della questione delle “Vittime del Dovere”.
E’ paradossale, che i politici affidino quotidianamente la loro sicurezza personale a uomini e donne, che non sono comunque disposti a tutelare nel momento del bisogno.
Noi Vittime e familiari rimaniamo in attesa di un segnale chiaro e deciso da parte del Governo, che dimostri finalmente dovuta attenzione e giusto rispetto al sacrificio dei nostri cari.”
Ringraziamo anticipatamente per l’adeguata diffusione che si vorrà dare della presente.
Emanuela Piantadosi
Presidente Associazione Vittime del Dovere
Sostieni l'associazione!
Fai una donazione con