Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
Equiparazione Vittime

Da anni l'Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
La categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle "vittime del terrorismo" e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini di tutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
In uno Stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti delle Istituzioni, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l'effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
Con la presentazione dei disegni di legge cerchiamo di porre un ulteriore tassello sul lungo percorso intrapreso dall'Associazione.
Le proposte di legge da noi richieste, presentate e che si sono succedute negli anni hanno lo scopo di definire la completa equiparazione tra Vittime, dopo oltre dieci anni dalla promessa di "progressiva" equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.

02 OTTOBRE 2022
PoliziaPenitenziaria.it - Pisa: convegno nazionale su disciplina e recente giurisprudenza sulle Vittime del Dovere

Sabato 1 ottobre a Pisa, presso Palazzo Gambacorti che ospita il Comune, si è tenuto il convegno della Associazione Vittime del Dovere sul tema “Disciplina e recente giurisprudenza”, nell’ambito dell’evento, giunto alla sua seconda edizione, di approfondimento giuridico professionale realizzati annualmente dall’Associazione italiana Vittime del dovere. Il seminario, che ha ricevuto il Patrocinio e la concessione di n. 6 crediti formativi ordinari da parte dell’Ordine degli Avvocati di Pisa, il Patrocinio anche della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, del Comune di Pisa, e dell’Università di Pisa si è articolato in due momenti distinti: al mattino, presso la Sala Regia del Comune, con una giornata di studio legata alla normativa nazionale, alle proposte di equiparazione e all’evoluzione della recente giurisprudenza su alcuni aspetti critici, tra cui il tema della valutazione, e nel pomeriggio il dibattito nella Sala delle Baleari.

I relatori

Al tavolo dei relatori (in ordine di intervento): la Dott.ssa Emanuela Piantadosi, Presidente Associazione Vittime del Dovere, il Sindaco di Pisa Michele Conti, la Dott.ssa Giovanna Bonanno, Assessore alla Sicurezza cittadina, Polizia Municipale, Contrasto alle mafie e cultura della legalità del Comune di Pisa, il Prof. Avv. Giuseppe Campanelli, Prof. Diritto Costituzionale nell’Università di Pisa, l’Avv. Paola Maria Di Luccia, Avvocato del Foro di Monza per l’Ufficio Legale Associazione Vittime del Dovere, l’Avv. Andrea Bava, Avvocato del Foro di Genova e l’ Avv. Stefano Maccioni, Avvocato del Foro di Roma, entrambi Soci onorari dell’Associazione, Ambra Minervini, Vicepresidente e orfana del Magistrato Girolamo Minervini ucciso a Roma dalle BR il 18 marzo 1980, e l’Avv.Pietro Porciani, Avvocato del Foro di Milano.

La proposta di equiparazione alle vittime del terrorismo

L’Associazione Vittime del Dovere ha, tra l’altro, presentato la proposta di disegno di Legge volta alla totale equiparazione delle Vittime del Dovere alle Vittime del terrorismo che intende ripresentare alla luce della nascita del nuovo Governo e che già stava portando avanti con il precedente Consiglio dei Ministri.

Le Autorità presenti

Erano presenti, oltre alle Autorità Militari, il Primo Luogotenente Vincenzo Di Pietra ed il Sottotenente Vilardo Francesco (entrambi del IX Reggimento Col Moschin), il Luogotenete C.S. Carosi Dino, Comandante della Stazione Carabinieri di Pisa, il Maggiore Pilota Giuseppe Sicari, Comandante del 50° Gruppo Volo – 46° Brigata Aerea, il Tenente Vittorio Clemente, della Guardia di Finanza di Pisa. Presenti anche importanti rappresentanze sindacali nelle persone di: Giovanni Bargagli, Vice Segretario Regionale Sap, Simone Carnasciali, Dirigente sindacale del COISP, Vito Giangreco, Segretario Generale Provinciale – S.I.U.L.P, Vincenzo Piscopo, Capo Dipartimento vittime del dovere e cause di servizio Sim Carabinieri, Gianluca Rota, Segretario nazionale Sim GDF.

L’intervento del segretario generale aggiunto del Sappe Roberto Martinelli

Unica presenza per il Corpo di Polizia Penitenziaria quella di Roberto Martinelli, Segretario generale aggiunto del Sappe Polizia Penitenziaria.

Nel suo intervento, molto apprezzato dagli altri relatori e dai presenti in sala, Martinelli ha sottolineato preliminarmente come per affrontare gli argomenti alla base del convegno c’è (o ci dovrebbe essere) il dovere della Memoria.

I caduti della Polizia Penitenziaria

Ha ricordato i Caduti della Polizia Penitenziaria, che spesso non hanno il ricordano che meriterebbero e meritano, senza dimenticare i feriti, i mutilati, gli invalidi in servizio, quelli che vengono riformati parzialmente e permanentemente, “tutti coloro che hanno dato più di quel che hanno ricevuto e vivono in un limbo di indifferenza e quasi fastidio: basti pensare che, a differenza degli altri Corpi di Polizia e della Difesa, la Polizia Penitenziaria ancora non ha un Regolamento per disciplinare proprio i mutilati ed i feriti in servizio, atto sollecitato dal SAPPE da oltre un anno nell’indifferenza generale”.

Il libro e il Sacrario della memoria

E nulla si è visto sul fronte della memorialista, fondamentale per fare comprendere i sacrifici umani che tanti appartenenti al Corpo: “Sono oltre 25 anni che il SAPPE chiede ai vari Ministri della Giustizia e Capi del Dipartimento di realizzare un libro che racconti le storie dei nostri Caduti e un Sacrario per onorare il loro martirio: tutti si dicono d’accordo, ma sono passati 25 anni e non si è visto ancora nulla. E questa è una vergogna”.

La questione delle “cause di servizio”

Ha infine segnalato le problematiche burocratiche per il riconoscimento delle cause di servizio e dei relativi aggravamenti, “tempi biblici e mancanza di una chiara procedura amministrativa da seguire”, ed ha proposto la costituzione di un Osservatorio interforze che monitori ed uniformi la questione “cause di servizio”, favorendo la celerità delle pratiche e la uniformità di operatività dei Ministeri interessati.

La condivisione degli altri relatori

Proposto accolte e condivise dagli altri relatori e dal tavolo della presidente, dove tra gli altre sedevano il presidente della Associazione Vittime del Dovere Emanuela Piantadosi e la vice presidente Ambra Minervini, figlia del magistrato Girolamo trucidato dalle Brigate Rosse il 18 marzo 1980, il giorno successivo all’assunzione dell’incarico di Direttore Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena del Ministero della Giustizia.

Tratto da PoliziaPenitenziaria.it

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