L'Associazione Vittime del Dovere ricorda con immenso dolore la strage di via D’Amelio.
Nel 26esimo anniversario del tragico evento che il 19 luglio 1992 vide, con un’autobomba, uccisi il giudice Paolo Borsellino ed i suoi agenti di scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, l’Associazione Vittime del Dovere si stringe alla sofferenza delle famiglie.
Il 19 luglio 1992 , dopo aver pranzato a Villagrazia di Carini con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva la madre. Una Fiat 126 imbottita di tritolo che era parcheggiata sotto l'abitazione della madre detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti di scorta. L'unico sopravvissuto fu l'agente Antonino Vullo, scampato perché al momento della deflagrazione stava parcheggiando uno dei veicoli della scorta.
Diverse per l’occasione le manifestazioni in tutta Italia in ricordo del giudice antimafia.
A Marsala, città nella quale dal dicembre 1986 Borsellino diresse la Procura della Repubblica, sarà disputata una partita di calcio fra la nazionale attori e quella dei magistrati per ricordare il 26mo anniversario del sacrificio del giudice e dei cinque componenti della sua scorta. La manifestazione sportiva avrà il patrocinio della Lega di Serie B. L'incontro fa parte di una due giorni di eventi (tra i quali anche una tavola rotonda coi vertici ANM sul tema: "Borsellino: il coraggio e l'impegno") volte a commemorare il tragico sacrificio di 26 anni fa.
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