Il 30 ottobre 2020 ricorre l’anniversario della scomparsa del Vice Brigadiere Polizia di Stato GIOVANNI POMPONIO, nato a Rosignano Marittimo (LI) il 10/4/1920 e deceduto in Napoli il 30/10/1975, Medaglia d'oro al valor civile e Vittima del Dovere
Pomponio Giovanni, ha nei suoi geni la divisa, il senso della patria e delle istituzioni. Il padre Giuseppe è militare della Guardia di Finanza che comandato per l'Italia a servire la Nazione si sposta dalla sua Terra d'origine, la Campania, per farvene ritorno a fine carriera. Così Giovanni cresce nel napoletano, terra piena di passioni positive e negative che pare si alternino e si intrecciano con i destini dei suoi figli. Perso il padre poco più che adolescente, a soli diciotto anni parte volontario per la campagna d'Africa da dove ne rientra con decorazione di medaglia al merito di guerra, solo per arruolarsi nel corpo delle Guardie di P.S. nel 1942. Più volte resosi protagonista, in fase di guerra di episodi di aiuto alla popolazione, a fine guerra inizia l'iter dei vari servizi presso più uffici in seno alla P.S. dove svolge i propri compiti con lealtà e solerzia. Si sposa nel 1952 con Vigliotti Antonetta dalla quale ha due figli Giuseppe e Sergio. Negli anni sessanta approda alla Polfer di Napoli dove si distingue per dedizione al servizio e operatività in numerose azioni. Il 2 novembre 1975 sarebbe andato in pensione dopo 37 anni a servire lo Stato. La mattina del 28 ottobre, di riposo settimanale, viene comandato a supporto dell'ufficio cassa presso la stazione centrale di Napoli.
Lui obbedisce da militare. E' giorno di paga per i ferrovieri. La somma destinata al pagamento delle paghe è di circa 500 milioni di lire, 475 vengono trasferiti in altro ufficio con la scorta di 5 uomini, i rimanenti 25 restano alla cassa con la sorveglianza di Pomponio. E' a quattro giorni dalla pensione, ma il dovere, il servizio, il senso della vita passata da poliziotto autentico non è per niente in pensione. Quattro criminali, tentano la rapina, probabilmente pensando al colpo grosso, Pomponio reagisce, lo uccidono sparando alle spalle con un proiettile esploso da uno dei quattro nascostosi proditoriamente. "Fulgido esempio di sacrificio spinto all'estremo": così recita la medaglia d'oro consegnata alla vedova. Riconosciuto in seguito vittima di fatti delittuosi attinenti ad attività criminale di cui all'art. 416 bis C.P., trattandosi di organizzazione criminale feroce ed intimidatoria. Ai suoi funerali circa 2000 persone tra massime autorità e gente comune affollano il Duomo di Napoli, testimonianza indelebile per i figli dell'uomo, al di là del poliziotto.
ONORIFICENZE
Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana
Luogo di nascita: San Prisco (CE)
Data del conferimento: 27/12/2000
Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Medaglia d'oro al valor civile
APPUNTATO DI PUBBLICA SICUREZZA
Data del conferimento: 20/06/1977
Motivazione:
"In servizio d'Istituto presso la cassa della stazione ferroviaria di Napoli - mistamento, aggredito alle spalle da due rapinatori armati, reagiva con prontezza e decisione, tentando di far uso delle armi, ma, colpito alla nuca da un proiettile sparatogli proditoriamente da un criminale, cadeva a terra mortalmente ferito. Fulgido esempio di non comune coraggio e di alto senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio Napoli, 28 ottobre 1975."
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