Maria Grazia, 29 anni, presta servizio presso la sezione femminile della Casa Circondariale Le Vallette di Torino quando, nella notte del 3 giugno 1989, alcune detenute, nel tentativo di comunicare tramite segnali luminosi con il braccio maschile del medesimo edificio, fanno cadere alcuni brandelli di carta infuocati nel giardino sottostante la finestra. Non possono sapere che, da alcuni mesi, sotto il porticato della palazzina di due piani del Reparto femminile, in quel momento occupato da 96 detenute, giacciono circa 300 materassi di resina espansa.
Il materiale altamente infiammabile provoca un incendio di enorme portata, sprigionando enormi ondate di calore e un denso fumo tossico.
Maria Grazia ha da poco terminato il turno di servizio quando la sua attenzione viene richiamata dalle terribili grida provenienti dalle celle. Coraggiosamente Maria Grazia si precipita all’interno del reparto, insieme alla collega Rosetta Sisca di 37 anni, nel disperato tentativo di mettere in salvo le detenute, riuscendo ad aprire alcune celle della Sezione penale.
Purtroppo Maria Grazia viene sopraffatta dalle esalazioni tossiche e muore insieme a Rosa. Oltre alle agenti perdono la vita nel tragico incidente anche otto detenute.
Il 15 settembre 1989 Maria Grazia viene insignita della Medaglia d'oro al valore civile alla memoria con la seguente motivazione:
"In occasione di un incendio sviluppatosi all'interno di un istituto di pena, si prodigava, unitamentea un collega, nel disperato tentativo di salvare alcune detenute, nella consapevole certezza di mettere a repentaglio la propria vita. Sopraffatta dalle venefiche esalazioni, s'accasciava esanime immolando la propria vita ai più nobili ideali di non comune altruismo e altissimo senso del dovere. Torino, 3 giugno 1989."
Intitolazioni
A Maria Grazia Casazza è intitolata la Caserma Agenti della Casa Circondariale Marassi diGenova, e una via a Gallio (Vicenza), città natale della mamma.
Il 22 settembre 2009 a Genova, alla presenza della sorella Sonia e delle autorità civili e militari della città, si è svolta la cerimonia di intitolazione alla sua memoria dei Giardini tra corso De Stefanis, via del Faggio e via del Mirto, adiacenti al Carcere di Marassi
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