Il 23 giugno 1980 il magistrato Mario Amato venne ucciso a Roma, alle 8 del mattino mentre stava aspettando l’autobus che lo doveva portare al lavoro. Solo, per strada, senza scorta e auto blindata, Amato venne colpito con un colpo di rivoltella alla nuca da un appartenente ai Nuclei armati rivoluzionari (Nar).
Tre mesi prima di morire, il magistrato davanti al Consiglio superiore della magistratura, evidenziò le carenze di sicurezza nei confronti dei giudici. Nonostante la procura di Roma lo avesse indicato fra i tre magistrati più a rischio, Amato aveva anteposto alla sua protezione quella dei colleghi impegnati contro il terrorismo rosso.
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