Oggi, 6 febbraio, ricorre l’anniversario dell’uccisione del Maresciallo Luigi D’Andrea, 31 anni, di San Nicola La Strada (CE), e dell’Appuntato Renato Barborini, 27 anni, nativo di San Michele all’Adige (TN), entrambi in servizio presso la Polstrada di Bergamo. I due furono barbaramente uccisi nel 1977 al casello autostradale di Dalmine dalla banda di Renato Vallanzasca.
Appuntato Renato Barborini
Nato il 21/01/1950 a San Michele all'Adige (Trento), fu assassinato la mattina del 6 febbraio 1977 assieme al collega Maresciallo di P.S. Luigi D’Andrea nei pressi del casello autostradale di Dalmine (BG) in un conflitto a fuoco con alcuni banditi appartenenti alla “banda Vallanzasca”.
Quella mattina la pattuglia composta dai due militari era impiegata nella tratta autostradale della A4 insistente sulla provincia di Bergamo quando intimò l’alt a una “Giulia” con a bordo tre giovani.
L’auto venne bloccata sulla rampa di uscita di Dalmine: durante il controllo degli occupanti, improvvisamente due di loro aprirono il fuoco sui poliziotti che risposero a loro volta abbattendo uno dei banditi.
Nonostante ciò, anche i due agenti crollarono a terra attinti da numerosi colpi di pistola che ne provocarono il decesso.
L’Appuntato Barborini fu decorato con Medaglia d’Oro al Valor Civile.
www.quirinale.it
«In servizio di polizia stradale, unitamente ad altro militare, veniva proditoriamente aggredito a mano armata in occasione del controllo di un automezzo. Con ferma e coraggiosa determinazione non esitava a reagire prontamente con la propria pistola d'ordinanza ma, nel corso del conflitto a fuoco che ne seguiva, cadeva mortalmente colpito. Luminoso esempio di assoluta dedizione al dovere spinta fino all'estremo sacrificio»
— Dalmine, 6 febbraio 1977
Oggi sul luogo dell’eccidio è stato eretto un monumento alla memoria di entrambi i Caduti. Parimenti una piazza è stata loro dedicata nel comune di Bagnatica (BG).
Fonte: www.cadutipoliziadistato.it
Maresciallo Luigi D’Andrea
Fu assassinato la mattina del 6 febbraio assieme al collega Appuntato di P.S. Renato Barborini nei pressi del casello autostradale di Dalmine (BG) in un conflitto a fuoco con alcuni banditi appartenenti alla “banda Vallanzasca”.
Quella mattina la pattuglia composta dai due militari era impiegata nella tratta autostradale della A4 insistente sulla provincia di Bergamo quando intimò l’ALT a una “Giulia” con a bordo tre giovani. L’auto venne bloccata sulla rampa di uscita di Dalmine: durante il controllo degli occupanti, improvvisamente due di loro aprirono il fuoco sui poliziotti che risposero a loro volta abbattendo uno dei banditi. Nonostante ciò, anche i due agenti crollarono a terra attinti da numerosi colpi di pistola che ne provocarono il decesso.
Il maresciallo D’Andrea fu decorato con Medaglia d’Oro al Valor Civile.
«In servizio di polizia stradale, unitamente ad altro militare, veniva proditoriarnente aggredito a mano armata in occasione del controllo di un automezzo. Con ferma e coraggiosa determinazione non esitava a reagire prontamente con la propria pistola d'ordinanza ma, nel corso del conflitto a fuoco che ne seguiva, cadeva mortalmente colpito. Luminoso esempio di assoluta dedizione al dovere spinta fino all'estremo sacrificio»
— Dalmine, 6 febbraio 1977
Oggi sul luogo dell’eccidio è stato eretto un monumento alla memoria di entrambi i Caduti. Tra le molte dediche sono state inoltre intitolate una piazza nel comune di Bagnatica (BG), una strada nel comune di Crema (CR), la caserma del Distaccamento Polizia Stradale di Camerino. Al maresciallo D’Andrea venne inoltre dedicata una strada nel suo paese di nascita.
Fonte: Il Corriere della Sera del 7 febbraio 1977 e seguenti; Memorie Storiche – Albo d’Oro dei Caduti della Polizia di Stato.
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