(Reggio Calabria, 23 giugno 1953 – Baghdad, 4 marzo 2005)
Andrea Nicola Calipari fu ucciso da soldati statunitensi (nel contesto della guerra d'Iraq) il 4 marzo del 2005, mentre si recava in macchina all'aeroporto di Baghdad, nelle fasi immediatamente successive alla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.
La sera del 4 marzo un'autovettura dei servizi segreti italiani con a bordo Giuliana Sgrena, l'autista Andrea Carpani e Nicola Calipari, giunta nei pressi dell'aeroporto di Baghdad, transita sulla Route Irish in direzione di un posto di blocco statunitense. La giornalista è stata appena rilasciata dai rapitori, a conclusione di una lunga trattativa condotta da Calipari, che aveva comunicato telefonicamente agli uffici del governo di Roma il felice esito dell'operazione, informando anche l'ambasciata.
La Route Irish è presidiata a causa delle frequenti azioni ostili nella zona (135 da novembre a marzo, per la maggior parte fra le 19 e le 21: ora in cui transitava l'auto del SISMI), e anche per il previsto passaggio dell'allora ambasciatore statunitense in Iraq John Negroponte. Approssimandosi alla zona vigilata, il veicolo è oggetto di numerosi colpi d'arma da fuoco; Calipari si protende per fare scudo col suo corpo alla giornalista e rimane ucciso da una pallottola alla testa. Anche la giornalista e l'autista del mezzo rimangono feriti.
(fonte Wikipedia)
Medaglia d'oro al valor militare
Capo Dipartimento del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare
Data del conferimento: 19/03/2005
Alla memoria
motivazione:
Capo Dipartimento del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare - già distintosi per avere personalmente condotto molteplici, delicatissime azioni in zona ad altissimo rischio - assumeva il comando dell'operazione volta a liberare la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata da terroristi in Iraq. Prodigandosi con professionalità e generosità, sempre incurante del gravissimo rischio cui consapevolmente si esponeva, animato da altissimo senso del dovere, riusciva a conseguire l'obiettivo di restituire la libertà alla vittima del sequestro, mettendola in salvo. Poco prima di raggiungere l'aeroporto di Bagdad, nel momento in cui l'autovettura sulla quale viaggiava veniva fatta segno di colpi d'arma da fuoco, con estremo slancio di altruismo, faceva scudo alla connazionale con il suo corpo, rimanendo mortalmente colpito. Altissima testimonianza di nobili qualità civili, di profondo senso dello Stato e di eroiche virtù militari, spinte fino al supremo sacrificio della vita. Bagdad, 4 marzo 2005
Di iniziativa del Presidente della Repubblica
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
Data del conferimento: 02/06/2004
Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri
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