Frequentata l'Accademia Militare a Torino, venne trasferito a Taranto dove passò in Polizia. Prima chiamato a Ravenna, e poi, a partire dal 1904, in Sicilia, a Castelvetrano, località in provincia di Trapani.
Il 2 Giugno 1924, in qualità di prefetto di Trapani, Mori arrivò nel capoluogo siciliano, rimanendovi fino il 12 Ottobre 1925. Furono avviate delle vere e proprie campagne militari contro i mafiosi, il prefetto non si risparmierò, rimanendo spesso in prima linea.
Dopo i buoni risultati raggiunti a Trapani, Mori fu designato prefetto di Palermo il 20 Ottobre 1925 e gli furono attribuiti poteri straordinari con competenze estese per tutta la Sicilia. Sebbene Mori avesse tentato di colpire anche i piani alti della mafia, nel momento in cui egli era sul punto di mettere le mani su altri capi della cupola mafiosa, venne richiamato dalla Sicilia e nominato senatore a vita.
Cesare Mori, noto anche come "Prefetto Mori", è stato un prefetto italiano e un importante figura nell'ambito della lotta alla criminalità organizzata durante il periodo tra le due guerre mondiali.
Durante il suo mandato a Palermo, Cesare Mori si impegnò a combattere la mafia e le altre organizzazioni criminali che avevano una forte presenza nell'isola. Utilizzò metodi duri e una strategia di repressione senza compromessi per contrastare il potere mafioso, ordinando arresti di massa, confische di beni e l'espulsione di sospetti mafiosi da Palermo.
Mori cercò anche di migliorare le condizioni socio-economiche della popolazione siciliana, sostenendo progetti di sviluppo e di riforma agraria.
Dopo il suo periodo a Palermo, Mori ricoprì altri incarichi amministrativi in diverse città italiane. Morì il 6 luglio 1942 a Roma, all'età di 70 anni.
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