nato ad Altidona (FM) il 13 febbraio 1949
deceduto a Milano il 17 novembre 1976
Il vice brigadiere Giovanni Ripani presta servizio presso la Sezione Volanti della Questura di Milano.
La mattina del 17 novembre 1976 sta svolgendo il suo servizio come capo scorta della Volante "Duomo". La sala operativa dirama la nota che in via Urbano III, nei pressi della banca Cariplo, alcuni passanti hanno notato quattro ambigui individui passeggiare di fronte all'Istituto di credito.
Quando il Vice Brigadiere ed il suo equipaggio giungono sul posto, insieme ad una seconda Volante, i testimoni riferiscono che i sospetti si sono sono allontanati da qualche istante. Mentre il secondo equipaggio viene dirottato dalla radio sul luogo di un altro intervento, Giovanni decide di rimanere in zona per cercare i sospetti. Si saprà più tardi che si trattava di tre pericolosi assassini, capeggiati dal capobanda Renato Vallanzasca. Qualche minuto dopo, uno dei funzionari della banca indica loro quattro uomini vestiti con impermeabili che stanno fuggendo in direzione della vicina Piazza della Vetra. Ripani decide di bloccarli, insieme al proprio collega.
“Fermi, Polizia!”, intima il Vice Brigadiere.
I quattro si girano aprono il fuoco con mitra e pistole. E' l'inferno. Giovanni, ferito gravemente, riesce a rispondere al fuoco e a colpire mortalmente uno dei quattro criminali e a ferire gravemente un secondo. Gli altri lo colpiscono con un'altra raffica di mitra. Fuggono facendosi scudo con un bimbo di tre anni, strappato dalle braccia del nonno. Bloccano una macchina, salgono a bordo e fuggono. Sequestrano la donna che è alla guida, coprono la fuga sparando su chiunque, creando terrore e panico tra la folla. La signora verrà rilasciata più tardi, poco lontano.
Giovanni muore durante il ricovero in ospedale. Si sarebbe dovuto sposare la primavera successiva.
“Questa è la crudele cronaca di quella mattina nella quale chi ha difeso lo Stato e la società civile ha pagato il prezzo più alto. In questi giorni si sta girando un film sulle imprese criminali di Renato Vallanzasca e della sua banda. Noi familiari non invochiamo alcun tipo di censura, ma soltanto rispetto per la memoria di coloro che sono stati così brutalmente assassinati. Ogni revisione storica di quegli anni deve obbligatoriamente tener conto da quale parte era il bene e da quale parte il male”. (Daniele Ripani, nipote di Giovanni Ripani)
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