Alle ore 11.00 presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere si svolgerà la cerimonia di intitolazione alla memoria del Generale di Brigata AA. CC. Dott. Francesco Uccella, Vittima del Dovere. Parteciperanno all'evento i familiari del Generale, le massime autorità civili, militari e religiose presenti sul territorio, oltre alle tante persone che hanno avuto modo di apprezzare l'attività e l'impegno del Dott. Francesco Uccella, nel periodo in cui ha guidato il complesso penitenziario di Santa Maria Capua Vetere dal 1991 al 2001.
Interverrà in rappresentanza dell'Associazione Vittime del Dovere Francesco Mandato, orfano del Maresciallo del Corpo degli Agenti di Custodia Pasquale Mandato, Medaglia d’oro al Merito Civile, ucciso a Santa Capua Vetere il 5 marzo 1983.
Intervento di Margherita Uccella, figlia del Gen. Francesco Uccella:
A nome di mia madre, delle mie sorelle Angela e Daniela , di mio fratello Giovanni e mio personale , desidero ringraziare l’Amministrazione Penitenziaria per l’immenso onore che oggi riceviamo per l’intestazione di questa Casa circondariale a mio padre, che a questa Casa Circondariale ha dedicato gli ultimi 10 anni della sua vita, prematuramente giunta a termine. Mio padre ha amato il suo lavoro, ha amato questo carcere e ha dato a noi figli degli insegnamenti che oggi custodiamo come fari per la nostra vita. Mio padre e’ stato uomo dal forte senso del dovere. Campeggiava nel suo ufficio una massima di J.F. Kennedy: “ogni uomo fa ciò che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli ,i pericoli e le pressioni. E questa è la base di tutta la moralità umana”. Il senso del dovere si accompagnava a un forte senso di giustizia e di rispetto per le persone, tra le quali i detenuti che lui rispettava molto perché erano “persone che soffrono perché private del bene della libertà” . Ricordo che il 22 maggio 1999, in questo stesso teatro fu organizzata una festa , nella quale i detenuti avevano un ruolo attivo di intrattenitori e di cantanti . Mio padre concluse la manifestazione con un magnifico discorso rivolto a quegli uomini che avevano gli occhi luccicanti per la soddisfazione: “e’ giusto che voi siate qui perché avete sbagliato, ma è giusto anche che, quando uscirete da qui, la Società vi accolga perchè avete pagato. Recuperate fiducia in voi stessi, guardate con ottimismo al futuro perché non siete più gli uomini che hanno commesso il delitto per cui siete qui, siete uomini nuovi”. E mio padre si preoccupava che il carcere, in qualche modo, restituisse alla società uomini rinnovati, consapevoli dell’importanza che ciascuno faccia la propria parte, adempia al proprio dovere. Il Carcere era la sua famiglia, come noi. E lui si comportava come se stesse in famiglia. Severo, ma attento a chi lo circondava, grande organizzatore, trascinatore di entusiasmi e di passioni, grande lavoratore. Una volta, per una situazione difficile da gestire, studiò una intera notte perché a suo dire, era importante lavorare bene perche’ nel carcere le situazioni sono delicate e difficili. L’intestazione di questo carcere è per noi un riconoscimento meraviglioso alla dedizione e al sacrificio di mio padre, ci riempie di orgoglio e di gioia e sono sicura che mio padre, dall’alto, stia condividendo gli stessi sentimenti. Grazie ancora
Margherita Uccella
Intervento in rappresentanza dell'Associazione Vittime del Dovere letto da Francesco Mandato, orfano del Maresciallo del Corpo degli Agenti di Custodia Pasquale Mandato, Medaglia d’oro al merito civile:
In questa giornata così importante per il Dipartimento della Polizia Penitenziaria e per la comunità di Santa Maria Capua Vetere, è per me particolarmente significativo rappresentare l’Associazione Vittime del Dovere, in qualità di orfano del Maresciallo del Corpo degli Agenti di Custodia Pasquale Mandato, Medaglia d’oro al merito civile, ucciso purtroppo proprio in questa città il 5 marzo 1983.
Con la nostra presenza vogliamo rendere onore e ricordare con sentita partecipazione il Generale Dott. Francesco Uccella, Vittima del Dovere, al quale si intitola oggi la casa di reclusione.
Vi porto gli ossequi di Emanuela Piantadosi, Presidente dell’Associazione, orfana del Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri Stefano Piantadosi, ucciso ad Opera, in provincia di Milano, nel 1980 da un ergastolano in permesso premio. Rivolgo un sentito e sincero saluto alle autorità civili, militari e religiose e ai cittadini presenti di Santa Maria Capua Vetere da parte di tutti i nostri associati, familiari di Servitori dello Stato, appartenenti alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e alla Magistratura, caduti o rimasti invalidi nell’adempimento dei propri compiti istituzionali.
E’ con partecipazione che volgo un affettuoso pensiero ai congiunti di Francesco, in particolare alla moglie Mariella e ai figli. Condivido in prima persona i sentimenti di commozione e di orgoglio che animano noi familiari in queste particolari occasioni. A maggior ragione in questo luogo dove il mio stesso padre ha dato la propria vita per servire fino in fondo la nostra Nazione. La nostra Associazione ringrazia sentitamente il Dipartimento della Polizia Penitenziaria e il Presidente Dott. Giovanni Tamburino per aver voluto scolpire nella storia e nella memoria collettiva l’impegno del Generale Francesco Uccella, il quale ha guidato con umanità e attenzione questo complesso penitenziario dal 1991 al 2001, lasciando una traccia indelebile del suo passaggio. Un grazie anche per la possibilità di sottolineare l’impegno etico che le nostre famiglie svolgono, attraverso l’Associazione Vittime del Dovere, su tutto il territorio nazionale.
La nostra Associazione con sede presso la casa del Volontariato di Monza, costituita esclusivamente da vedove, orfani, invalidi e genitori di quanti hanno sacrificato la propria vita per lo Stato, da anni si impegna in modo concreto e costante affinché:
- venga approvata e consolidata una legislazione rispettosa del sacrificio delle Vittime del Dovere;
- siano garantite eque ed adeguate tutele alle famiglie dei caduti e degli invalidi;
- venga diffusa la cultura della legalità tra i giovani.
Numerosi sono i progetti svolti nelle scuole con migliaia di ragazzi, perché crediamo che sia importante perseguire anche una finalità preventiva per impedire che altre famiglie vivano la nostra difficile e dolorosa esperienza.
Sarebbe importante far conoscere anche a chi ha sbagliato nella vita, a chi si è macchiato del sangue di altre persone, a chi ha tolto la vita ad onesti servitori dello Stato, le conseguenze dei loro gesti scellerati.
E rivolgo a nome dell’Associazione un invito al direttore della casa di reclusione, affermando che noi familiari siamo disponibili a portare la nostra testimonianza anche all’interno del carcere, a chiunque voglia intraprendere un serio e sincero percorso di riabilitazione e di consapevolezza dei propri errori, manifestando le tante difficoltà e le costanti paure che ci trasciniamo nel corso di tutta la nostra vita.
In questi giorni si parla di amnistia e di indulto per le condizioni difficili di vita dei carcerati. Per noi è doveroso affrontare il serio problema del sovraffollamento degli istituti di reclusione italiani, tuttavia, considerando la posizione di coloro che hanno compiuti omicidi, magari in modo reiterato, è sempre necessario aver presente il sacrificio delle vittime e dei loro familiari, condannati ad un fine pena mai (condannati ad una pena senza mai fine).
Una delle finalità della nostra Associazione è quella di onorare la memoria dei Caduti delle Vittime del Dovere attraverso iniziative che tengano vivo il ricordo e alimentino il rispetto per il lavoro svolto quotidianamente da tutti i rappresentanti delle Istituzioni e oggi proprio attraverso l’intitolazione della Casa di Reclusione alla memoria del Generale Francesco Uccella siamo particolarmente fieri di ricordare una vittima del dovere, un uomo, un marito, un padre.
Grazie per l’attenzione.
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