Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri Feriti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Sovrintendente Capo Polizia Penitenziaria
Donato Antonio Paiano

Nato a Santa Cesaria Terme (LE) il 20/09/1951, si arruola nel 1976 nel Corpo Agenti di Custodia. E’ sposato e padre di due figli.

Il Sovrintendente Capo Paiano viene riconosciuto Vittima della criminalità organizzata dal Ministero dell’Interno, in conseguenza dei fatti avvenuti il 4 novembre 1984, durante l’espletamento del servizio nella Casa Circondariale di Brindisi. 

Evento
Il giorno 4 novembre 1984, verso le 16.30, il Sovrintendente Capo Paiano sta svolgendo il normale servizio di sorveglianza alle celle, quando un detenuto, appartenente ad un’organizzazione mafiosa, inizia una dura protesta nei confronti dell’Autorità della Casa Circondariale di Brindisi, manifestando azioni violente e proteste verbali molto aggressive all’interno della propria cella. Bersaglio della violenza sono anche due detenuti, reclusi insieme all’uomo.
Il Sovrintendente Capo Paiano decide immediatamente di intervenire, seguito poi da un collega, attivando tutti i sistemi di sicurezza. Il Paiano invita il detenuto a calmarsi onde evitare gravi e pericolose conseguenze per se stesso e per gli altri.
Nonostante questo primo intervento, il detenuto continua a minacciare e a inveire contro il Sovrintendente e contro gli altri due reclusi. A ciò seguono azioni rischiose quali l’accensione di alcune bombolette di gas in dotazione. Vista la pericolosità dei gesti messi in atto dal detenuto, per proteggere l’incolumità dei reclusi e dell’edificio stesso, si rende necessario e urgente aprire la cella. 
Non appena viene aperta la porta, il detenuto si accanisce contro il Sovrintendente Capo Paiano, colpendolo violentemente e ripetutamente al ventre. I colpi gli procurano gravissimi danni permanenti, costringendolo a diversi ricoveri presso ospedali civili e militari. 

Il Sovrintendente Capo Paiano viene riformato nel 2007 dall’Ospedale Militare di Taranto.

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