Chi dona la vita per gli altri resta per sempre
I nostri Feriti

Il sito www.vittimedeldovere.it raccoglie le note biografiche, dei caduti e degli invalidi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, che sono state inoltrate e autorizzate, anche per quanto attiene al trattamento dei dati personali, dai familiari dei caduti oppure dal diretto interessato, invalido.

Le informazioni relative alle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata sono frutto di ricerche storiche, giornalistiche e amministrative di cui si citano sempre le fonti.

In larga misura, le biografie si compongono anche di notizie fornite direttamente dalle famiglie di chi ha dato la vita per lo Stato o dall’appartenente alle Istituzioni che ha perso la propria integrità fisica durante lo svolgimento dei compiti di servizio pubblico.

Le storie delle Vittime del Dovere vengono pubblicate con grande partecipazione, interesse e orgoglio, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia di completezza o di precisione assoluta. Rappresentano un contributo importante per ricostruire la storia del nostro Paese e rendere onore alla memoria di uomini e donne che costituiscono il patrimonio etico della Nazione.

Ogni richiesta, precisazione ed integrazione dovrà essere indirizzata alla segreteria dell’Associazione Vittime del Dovere al seguente indirizzo segreteria@vittimedeldovere.it

Brigadiere Capo dei Carabinieri
Alfio Pennisi

Alfio frequenta la scuola per Allievi Carabinieri di Campobasso, e il 30 Maggio 1978 si arruola nell'Arma. In data 2 Novembre 1978 viene destinato alla Legione dei Carabinieri di Messina (Compagni di Arcireale), dove ricopre il ruolo di addetto al nucleo radiomobile di compagnia. Dopo due anni di stabilità, nel Settembre del 1980 viene trasferito al nucleo operativo radiomobile del Comando Gruppo dei Carabinieri di Catania, in qualità di autista.

Passano gli anni, e Alfio continua a svolgere il proprio lavoro  con professionalità e dedizione, sino a quando, la mattina del 23 Giugno 1987, mentre è in servizio a Catania (nella zona di Viale Vittorio Veneto) intercetta quattro rapinatori (due dei quali armati di fucile a canne mozze). Il Brigadiere si lancia coraggiosamente al loro inseguimento ma, sfortunatamente, viene gravemente ferito con colpi di arma da fuoco. Con prontezza, tuttavia, mentre si accascia al suolo Alfio trova la forza di rispondere con l'arma in dotazione.

Successivamente, egli fornisce determinate indicazioni che consentono di identificare ed arrestare i malfattori.
Per il coraggio dimostrato e il contributo apprestato alla cattura dei rapinatori, i giorno 19 Febbraio 1988 gli viene riconosciuto un encomio solenne da parte del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri.
Ulteriormente, in data 5 Giugno 1988 Alfio riceve il Premio Friscia. L'anno successivo, il 17 Febbraio 1989, il Brigadiere Capo viene insignito da parte del Ministero della Difesa del distintivo d'onore per militari feriti in servizio e per causa di servizio.
Nello stesso anno, Alfio viene destinato alla “Sezione anticrimine” del  raggruppamento operativo speciale Carabinieri di Catania, e nel corso del servizio si distingue in varie operazioni antimafia.
Molti anni dopo, il 4 Maggio 2009, con Decreto NR.559/C/3/E/8/CC/569 del Ministero dell’Interno è stato riconosciuto "vittima della mafia”.

 

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