Giovedì 12 marzo, alle ore 13,00 presso il Senato della Repubblica - Sala Nassiriya.
“Estensione alle vittime del dovere e della criminalità organizzata dei benefici riconosciuti alle vittime del terrorismo”, questo il titolo della proposta di legge presentata presso il Senato della Repubblica - Sala Nassiriya e frutto del lavoro congiunto tra Associazione Vittime del Dovere e il Sen Di Biagio.
Alla conferenza stampa partecipano il Senatore Erika Stefani (LN), il Senatore Giorgio Tonini (PD), il Senatore Gianluca Susta (PD), cofirmatari della proposta di legge.
Un documento, quello presentato, che racchiude in sé l’impegno portato avanti dall’Associazione in un decennio, affinché venga eliminata la distinzione tra Vittime, classificate secondo le tipologie dei criminali da cui sono state colpite.
Sicuramente il primo progetto di legge che cerca di accorciare le distanze della considerazione e delle tutele previste dallo Stato italiano per le Vittime.
Una battaglia dettata dalla volontà di garantire i diritti delle famiglie delle Vittime e custodire la memoria del sacrificio dei caduti, mediante un risarcimento innanzitutto morale prima che materiale.
L'Associazione di volontariato Onlus Vittime del Dovere si è costituita per iniziativa di vedove, orfani, invalidi e genitori di appartenenti alle Forze dell’Ordine, Forze Armate e Magistratura, caduti o rimasti invalidi nel contrasto alla criminalità comune, alla criminalità organizzata e al terrorismo.
L’organizzazione, a carattere nazionale, apartitica e senza fini di lucro, conta su tutto il territorio nazionale oltre 500 famiglie di vittime. Da sempre si prefigge di rendere onore e preservare la memoria delle Vittime del Dovere che rappresentano il prezioso patrimonio etico della Nazione, poiché hanno, spesso consapevolmente, donato la propria vita per affermare i principi di legalità e giustizia.
Da anni l’Associazione Vittime del Dovere si batte perché la distinzione ingiusta e incoerente tra vittime in ragione del carnefice sia definitivamente abbandonata.
In uno stato di diritto è imprescindibile che i rappresentanti dello Stato, che sacrificano le loro vite e la loro integrità per il bene della collettività, vengano adeguatamente tutelati.
Con la presentazione del disegno di legge si aggiunge un ulteriore tassello al lungo percorso intrapreso dall’Associazione.
Negli anni si sono succeduti interventi limitati e parziali di equiparazione che hanno causato differenze tra Vittime, creando gruppi e sottogruppi, e difficoltà applicative che, di fatto, rendono difficile l’effettiva fruizione dei benefici riconosciuti.
La proposta di legge “Estensione alle vittime del dovere e della criminalità organizzata dei benefici riconosciuti alle vittime del terrorismo” prevede la quasi completa equiparazione, dopo circa dieci anni dall’ultimo provvedimento a favore delle vittime e dalla promessa di “progressiva” equiparazione sancita nella Legge 266 del 2005.
Ne restano esclusi solo gli ultimi interventi della Legge di Stabilità 2014 a favore delle vittime del terrorismo che richiederebbero purtroppo uno studio e un impegno economico a oggi non affrontabile.
Il processo di attribuzione ha conosciuto uno sviluppo tale da determinare sperequazioni tra le diverse “figure” di vittime dove la categoria originaria delle "vittime del dovere" (Regio Decreto Legge 261/1921) è stata prima affiancata (Legge 466/1980) dalla categoria delle “vittime del terrorismo” e delle "vittime della criminalità organizzata" per poi essere sorpassata in termini ditutela (Legge 206/20014) fino a giungere al processo inverso, di progressiva estensione dei particolari benefici riconosciuti alle altre categorie.
La proposta presentata è strutturata in 6 articoli che prendono in considerazione i benefici più importanti e di maggior impatto, anche morale, per le vittime.
Tra questi è possibile richiamare i benefici previdenziali che consentono, ad esempio, all’invalido grave (invalidità pari all’80%) di usufruire del pensionamento immediato oppure l’attribuzione di una medaglia alle Vittime del Dovere e della criminalità organizzata o ancora, il riconoscimento del 2 Giugno come giornata in memoria delle Vittime. Accanto a questi istituti, estesi direttamente dalla normativa posta a tutela delle vittime del terrorismo, sono stati inseriti anche interventi di tipo correttivo e interpretativo volti a chiarire la corretta applicazione della legge già in vigore e ridurre drasticamente il contenzioso.
La speranza dell’Associazione e di tutte le Vittime è che tale proposta venga presto posta in discussione e diventi una legge di quello Stato che le Vittime hanno difeso e tutelato anche a costo della propria vita.
Emanuela Piantadosi
Presidente Associazione Vittime del Dovere
Orfana del Maresciallo dei Carabinieri Stefano Piantadosi M.O.M.C
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