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08 APRILE 2016
Repubblica Sport - Se il calcio si fa portavoce di valori veri: la giornata delle vittime del dovere che lancia una petizione - scritto da Eugenio Capodacqua

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Non c’è solo il calcio dei tifosi esagitati, degli scandali e scaldaletti e delle mille alchimie che ciclicamente attirano l’attenzione dei media. C’è anche un calcio capace di farsi interprete dei valori più portanti e formanti per la società; di lanciare un messaggio importante alle nuove generazioni: “passione e rispetto delle regole”. Un messaggio forte e chiaro che viene dall’Associazione Vittime del dovere e che per il terzo anno consecutivo darà vita, con la collaborazione della Federcalcio e delle maggiori società sportive professionistiche, ad una serie di manifestazioni prima dei match di campionato di sabato, domenica e lunedì attraverso le quali ricordare l’operato di quanti, in nome dello Stato italiano, hanno donato la propria vita in nome degli alti valori di giustizia e legalità, troppo spesso trascurati nel Bel Paese. “Si tratta di un’importante occasione per far conoscere l’operato della nostra Associazione e per diffondere il messaggio di rispetto dei valori di legalità e giustizia anche in ambito sportivo. Il fatto che l’iniziativa venga svolta anche nell’anno in corso, dimostra che abbiamo già vinto la nostra sfida: porteremo i nostri ideali anche laddove “la divisa” non sempre è vista con il dovuto rispetto”, dice Manuela Piantadosi presidente dell’Associazione, nata su iniziativa dei familiari di appartenenti alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e alla Magistratura, caduti o rimasti invalidi per servire la nazione e che persegue finalità di solidarietà sociale affinché sia consolidata una legislazione equa e rispettosa della memoria delle Vittime del dovere e siano garantite adeguate tutele alle famiglie dei caduti e agli invalidi.

L'Associazione  sta lanciando proprio in questi giorni una petizione perchè i malviventi che hanno combattuto lo Stato uccidendo e ferendo i rappresentanti delle forse dell'ordine, non abbiano per legge più alcuna visibilità sui media.  A scatenare la rabbia l'ultima trasmissione di "Porta  Porta" con una lunga intervista al figlio di Totò Riina. “Basta a mafiosi, assassini, delinquenti e terroristi sotto i riflettori. Chiediamo rispetto per le Vittime e per la dignità di ogni cittadino onesto”, dice Manuela Piantadosi. Qui potete leggere la petizione.

https://www.change.org/p/l-associazione-vittime-del-dovere-dice-basta-a-mafiosi-assassini-e-terroristi-sotto-i-riflettori-chiediamo-rispetto-per-le-vittime-e-per-la-dignit%C3%A0-di-ogni-cittadino-onesto?recruiter=507766025&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive

Intanto a partire nel week end un video sui maxi schermi degli stadi nostrani sottolineerà quanto il pallone può fare in tema di rispetto delle regole, delle parti e dei ruoli. Nulla come lo sport può rappresentare al meglio valori vitali per la vita sociale, quando è bene interpretato. Una “squadra” di bambini porterà in campo uno striscione raffigurante il logo dell’Associazione mentre sarà letto un breve testo.

di Eugenio Capodacqua

 

Tratto da RepubblicaSport

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