Giustizia: Vittime Dovere,su 41 bis governo non ceda a buonismo
ROMA
(ANSA) - ROMA, 5 LUG - "Il Governo non si lasci intenerire dal buonismo imperante, in questo caso strumentalizzato ad arte, da questi lupi celati sotto pelli di agnello": lo afferma, in tema di 41 bis e sul cosiddetto 'teleworking' la presidente dell'associazione Vittime del Dovere Emanuela Piantadosi. "In un Paese dove esistono emergenze sociali, dove i giovani faticano a trovare lavoro, dove molte vittime devono ancora avere giustizia e vivono un'esistenza segnata dal dolore, dal trauma e dal disagio, qualcuno - ricorda Piantadosi - pensa ai più efferati criminali della nostra Nazione, a coloro che hanno attuato la strategia del terrore, versando il sangue di tanti innocenti, molti dei quali servitori dello Stato. 'Quali possono essere gli interventi sulla vita quotidiana di queste persone, ad esempio la garanzia che possano affrontare anche patologie e disagi psicologici e non solo psichiatrici': queste le parole di Gennaro Migliore, Sottosegretario al Ministero della Giustizia, riportate da alcune testate giornalistiche, riferendosi alla rigidità del regime detentivo del 41 bis. Perché - si chiede la presidente di Vittime del Dovere - parimenti non sono nei pensieri del Sottosegretario i disagi psicologici causati da questi personaggi, alle Vittime rimaste invalide e ai familiari di quanti sono stati annientati senza pietà? Favorire poi la comunicazione con la 'famiglia' attraverso l'accesso a Skype per non interrompere i diritti fondamentali della persona? La proposta, fortunatamente smentita, merita, comunque, di essere segnalata a futura memoria. Non si tratta di alleggerire semplicemente una misura di prevenzione, ma di mettere consapevolmente i più sanguinari criminali in condizione di continuare a gestire il territorio direttamente dalle loro celle 'di massima sicurezza' consentendo una sorta di paradossale teleworking. Tutte le restrizioni previste dal 41 bis - conclude Piantadosi - hanno lo scopo di impedire i contatti e i collegamenti con l'associazione criminale di appartenenza".
Tratto da ANSA
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