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Il 28 giugno scorso è stata presentata un’interrogazione parlamentare molto dettagliata che ha denunciato i problemi reali ed attuali del sistema penitenziario italiano, in particolare quei problemi che stanno incidendo non poco sulla sicurezza delle carceri e quindi sul lavoro della Polizia Penitenziaria: celle aperte e sorveglianza dinamica. Celle aperte, sorveglianza dinamica, 41-bis, alta sicurezza, DAP e volontari nelle carceri: interrogazione parlamentare del Senatore Salvatore Tito Di Maggio
Nei giorni successivi, il 12 luglio, l’interrogazione è stata illustrata in una conferenza stampa presso la sala “Caduti di Nassirya” del Senato.
Hanno preso la parola il primo firmatario dell’interrogazione parlamentare, il Senatore Salvatore Tito Di Maggio (fratello dell’indimenticabile Francesco Di Maggio ex Vice Capo DAP), la Senatrice Erika Stefani, anch’essa firmataria dell’interrogazione, la Dr.ssa Emanuela Piantadosi presidente dell’Associazione Vittime del Dovere e il Dr. Donato Capece Segretario Generale del SAPPE. Santi Consolo totalmente inadeguato al suo ruolo e carceri fuori controllo: conferenza stampa al Senato
Senza mezzi termini, il Senatore Di Maggio ha parlato di uno “scenario inquietante” che si sta prospettando all’interno e all’esterno delle carceri. Una convergenza di eventi e di coincidenze che sembrerebbero minare alla base l’intero sistema penitenziario ormai, in molti casi, fuori dal controllo della Polizia Penitenziaria.
Di Maggio ha chiesto al Ministro della Giustizia Andrea Orlando la rimozione del Capo DAP Santi Consolo perché totalmente inadeguato al ruolo, se non causa di un vero e proprio sfascio.
Nei giorni immediatamente successivi alla conferenza stampa si sono alzate poche, ma indicative, voci in difesa di Santi Consolo. Le prime provenienti dal partito Radicale e da “Nessuno Tocchi Caino” (per comodità indicato anche in NTC - ndr) che hanno preso le sue difese in un articolo dal titolo “Nessuno tocchi Santi Consolo” pubblicato il 14 luglio su “Il Dubbio” (il quotidiano della Fondazione dell’Avvocatura italiana). I Radicali difendono Santi Consolo: nessuno ce lo tocchi, ha fatto tanto per migliorare le carceri
L’interessamento e l’affetto per Santi Consolo non deve stupire i lettori.
Sono parecchi mesi ormai che è in corso una specie di “luna di miele” tra il Capo DAP e le due organizzazioni che, guarda caso, sono anche direttamente collegate tra di loro. Porte delle carceri sempre aperte per i Radicali ... luna di miele al Dap
Il Segretario di Nessuno Tocchi Caino è Sergio D’Elia, ex terrorista di Prima Linea con 12 anni di carcere già scontati. Insieme a Rita Bernardini è anche membro della direzione del Partito Radicale. L’ultimo Congresso di Nessuno Tocchi Caino si è svolto nel dicembre 2015 presso il carcere di Milano Opera (Direttore Giacinto Siciliano).
In occasione dell’ultimo congresso del Partito Radicale del settembre 2016, poi, Sergio D’Elia ha chiesto al DAP di spostare 44 boss mafiosi dal carcere di Milano Opera al carcere di Roma Rebibbia per poter partecipare ai lavori congressuali in quanto tutti i boss risultavano essere regolarmente iscritti al Partito Radicale. Carceri, i Radicali: “Spostate 44 ergastolani a Rebibbia”. Boss, killer e stragisti invitati al congresso di partito
La richiesta ha sollevato parecchio sdegno e alla fine il Ministro Orlando ha negato il consenso. Carceri, ergastolani a Rebibbia per congresso dei Radicali: dopo articolo del Fatto.it Dap non autorizza trasferimento
In quei giorni però, il Capo DAP Santi Consolo aveva già autorizzato lo spostamento, così come ha rivelato da Il Fatto Quotidiano. Ergastolani a Rebibbia per congresso dei Radicali, capo del Dap disse: “Mai confermato trasferimento”. Il documento lo smentisce
Santi Consolo, allora, invece di ammettere la “svista”, annunciò indagini approfondite per scoprire chi all’interno del DAP avesse fatto uscire quella notizia così riservata.
Tra gli organi dirigenti di Nessuno Tocchi Caino, oltre a Sergio D’Elia e Rita Bernardini, risultano anche: http://www.nessunotocchicaino.it/chisiamo/organi-dirigenti
Ambrogio Crespi condannato a 12 anni di carcere per una vicenda di scambio politico-mafioso, che è anche autore del film “Spes contra spem” sugli ergastolani del carcere di Opera (il DAP sta autorizzando la proiezione del film in numerose carceri nelle quali si recano delegazioni dei Radicali e di NTC. ‘Spes contra Spem’, Santi Consolo (Dap): “Questo docufilm deve essere proiettato ovunque. Vero messaggio contro la criminalità”
Francesca Mambro ex terrorista neofascita dei Nuclei Armati Rivoluzionari, condannata complessivamente a nove ergastoli, 84 anni e 8 mesi di reclusione;
Carmelo Musumeci condannato all’ergastolo ostativo per reati di mafia;
Sergio Segio ex terrorista di Prima Linea, della quale fu il principale dirigente e "comandante militare".
Tra gli altri organi dirigenti anche altri attivisti, quali avvocati impegnati in campagne di abolizione del 41-bis, e anche Ornella Favero, già appartenente a Lotta Continua, presidente della cooperativa che controlla Ristretti Orizzonti del carcere di Padova e Presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia che ha da poco stipulato un protocollo d’intesa con Gemma Tuccillo attuale Capo del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, protocollo volto a facilitare l’ingresso del volontariato nelle carceri.
A noi non stupisce la solerzia (spontanea?) del Partito Radicale e di Nessuno Tocchi Caino in difesa di Santi Consolo, che ha da sempre mostrato un’apertura nei confronti delle due organizzazioni.
A noi stupisce l’attuale silenzio del Capo DAP, nonostante il suo operato sia stato pesantemente chiamato in causa dall’interrogazione parlamentare.
A noi stupiscono la moltitudine di vicende e di coincidenze che stanno emergendo e per le quali sarebbe ora che intervenissero autorità terze a verificare a fondo, prima che questo momento emergenziale determini conseguenze ben più gravi per quanto riguarda la sicurezza delle carceri in Italia.
Sia ben chiaro, con questo articolo non vogliamo assolutamente gettare discredito o accusare alcuna delle persone citate, ma abbiamo ritenuto nostro dovere segnalare che da interessi (anche motivati) e dalle migliori intenzioni, si rischia di arrivare a "combinazioni" tali da innescare pericolose ed impreviste conseguenze.
Del resto, abbiamo letto tutti quello che avrebbe dichiarato Giuseppe Graviano quando insinuò che, in passato, la mafia ha cercato di infiltrarsi nel Partito Radicale: Giuseppe Graviano: i mafiosi provarono a strumentalizzare Pannella, ora vorrei iscrivermi. La risposta dei Radicali: può farlo chiunque
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