Agenpress. L’Associazione Vittime del Dovere si dichiara fortemente contraria alla fiera internazionale della canapa prevista dal 3 al 5 maggio a Milano. Seppure dedicata unicamente e interamente all’uso della cannabis “legale”, con percentuale di THC inferiore allo 0.5, l’eccessiva pubblicizzazione dell’evento e dell’uso di tale sostanza – seppur non a scopo ricreativo – vanno in direzione contraria all’impegno e all’attività che l’Associazione porta avanti da anni, all’interno dei progetti di legalità nelle scuole volti alla prevenzione delle dipendenza, soprattutto in età giovanile.
L’Associazione condanna l’uso di qualsiasi tipo di sostanza, naturale o sintetica, che possa anche a piccole dosi, modificare lo stato di coscienza e lo stato emotivo di una persona e che, con l’uso ripetuto, induce nell’organismo una progressiva assuefazione.
Questo è lo scopo del modulo formativo realizzato in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e denominato “IN-DIPENDENTE: progetto di sensibilizzazione e contrasto alle dipendenze – sul tema delle vecchie (alcool e droga) e nuove dipendenze (internet e gioco d’azzardo)” che rientra nel più ampio di Progetto Interforze di Educazione alla Cittadinanza e alla Legalità: “Esercito Italiano, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, in memoria delle Vittime del Dovere, rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado e che ogni anno coinvolge oltre 4000 studenti della Lombardia.
Riteniamo che il lavoro di sensibilizzazione nelle scuole, svolto insieme ai rappresentati delle Forze dell’Ordine, a medici e psicologi, abbia lo scopo di dissuadere i ragazzi da assumere abitudini di vita errate e temiamo che gli ottimi risultati raggiunti ad oggi possano essere frustrati dallo sdoganamento di questo tipo di sostanza, presentata come legale e innocua.
Questa immagine è sbagliata nei limiti in cui sminuisce agli occhi dei giovani la rispettabilità delle leggi contro le droghe e soprattutto il ruolo delle istituzioni, facendo credere loro che sia legale l’uso tout court di tale sostanza.
La posizione dell’Associazione è da considerarsi sicuramente inflessibile ma dettata dall’esperienza maturata con i ragazzi, che risultano facilmente influenzabili nonché alla luce delle numerose pubblicazioni scientifiche che ne attestano la pericolosità.
Infatti appare necessario ricordare il parere lapidario del Ministero della Salute che condanna la cd. cannabis light e raccomanda “che siano attivate, nell’interesse della salute individuale e pubblica e in applicazione del principio di precauzione, misure atte a non consentire la libera vendita dei suddetti prodotti” ( Parere Consiglio Superiore della Sanità – Sezione V – Seduta del 10 aprile 2018).
A questo si uniscono studi stranieri secondo i quali i prodotti commestibili (come ad esempio biscotti, birra o altri – sempre più diffusi) con l’aggiunta di cannabis a basso contenuto di THC ingenerano intossicazioni di gravità maggiore rispetto a quelle derivate dal fumo o dall’inalazione (Studio della University of Colorado, pubblicato sulla rivista scientifica “Annals of Internal Medicine“ https://annals.org/aim/pages/annals-tip-sheet-march-26-2019).
I valori in gioco – a differenza di quanto sostengono gli antiproibizionisti – non sono solo l’ordine pubblico da un lato e la libertà individuale e di iniziativa economica dall’altro, ma un bene molto più importante che è il diritto alla salute “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività (art. 32 Cost.)”
“Sicurezza e salute sono beni preziosi che non possono essere vanificati da dipendenze indotte da chi vuole speculare sulle debolezze altrui” così Emanuela Piantadosi, Presidente dell’Associazione “I nostri giovani rappresentano il futuro e la speranza della società pertanto a loro deve arrivare un messaggio chiaro e lapidario : “no droga in qualsiasi percentuale”!”
Pertanto speriamo in una presa di coscienza soprattutto quando è in pericolo la salute dei giovani il cui cervello ancora in fase di formazione è maggiormente vulnerabile all’uso di sostanze come alcol e Thc (con possibili danni cognitivi, di memoria e di orientamento) e lanciamo un appello al Governo affinché si adoperi con responsabilità per limitare eventi forieri di messaggi ingannevoli che minano il futuro delle giovani generazioni.
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