ROMA – «Nessuno sconto di pena per chi si macchia di simili crimini»: lo scrive l’Associazione Vittime del dovere commentando la notizia – pubblicata oggi dal Corriere della Sera – secondo cui Cesare Battisti ha chiesto di ridurre la sua pena da due ergastoli a 20 anni in applicazione del patto stretto tra Italia e Brasile per la sua estradizione (sebbene l”ex terrorista sia arrivato in Italia dalla Bolivia). La nuova memoria presentata dal legale di Battisti sarà esaminata dalla Corte d”appello di Milano il 17 maggio.
«Reputiamo discutibili le varie questioni poste dagli avvocati di Cesare Battisti. Come Associazione, che da anni si batte affinchè venga onorata la memoria di chi ha perso la sua vita indossando una divisa in nome dello Stato, abbiamo sempre dichiarato di non ritenere possibili sconti di pena nei confronti di un soggetto che, con la sua latitanza, si è garantito l’impunità per molti anni», si legge in una nota dell’Associazione.
«Le vittime richiedono che venga garantita l’effettività della pena che non va confusa con la vendetta, ma con la legittima aspettativa di giustizia», ha dichiarato la presidente, Emanuela Piantadosi. «Ci preme ricordare che da molto tempo l”Associazione Vittime del Dovere – conclude il comunicato – si impegna affichè venga negata la possibilità a chi si è macchiato di tali crimini di avere spazio in manifestazioni pubbliche. Troppi i casi di terroristi che trovano un palcoscenico dal quale far sentire le loro scellerate ragioni o, peggio ancora, traggono profitti dalla vendita di libri che speculano sul dolore dei familiari di vittime innocenti. Ancora una volta volgiamo il nostro appello alle Istituzioni e al Governo affinché mettano la parola fine a queste incresciose mancanze di rispetto».
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