Sulmona, 26 luglio– “L’uccisione stanotte del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega mi fa capire, purtroppo, che se risulta così facile oggi uccidere un appartenente alle forze dell’ordine evidentemente ci ritroviamo di fronte ad un autentico decadimento del mio pensiero positivo. La misura è colma. Chi si erge a difesa del diritto a far vivere in sicurezza i consociati di questa splendida Nazione qual’è l’Italia non può più vivere col pensiero che si possa così facilmente e maledettamente perdere la vita”.
Lo riferisce Mauro Nardella, vice segretario generale della Uil Pa Polizia Penitenziaria e componente della segreteria confederale Abruzzo ed aggiunge: “lo ricorderemo l’8 novembre in occasione della commemorazione nazionale delle vittime del dovere”. “Speravo – prosegue – che la perdita del mio caro amico e compaesano Vincenzo Di Gennaro, il maresciallo dei carabinieri di San Severo barbaramente ucciso in quel di Cagnano Varano, e la triste notizia della morte del Carabiniere di Sulmona Emanuele Anzini investito poco tempo fa a Treviso, potessero rappresentare solo degli incidenti di percorso in una società come quella attuale che, sbagliando, pensavo vivesse un progresso in termini di convivenza civile”. “Penso alle famiglie e agli amici di questi angeli e posso solo immaginare il dolore che si può provare nel non poter contare più sul sorriso di questa 4 splendide persone. Ai loro famigliari e a tutta l’Arma dei carabinieri giungano, convinto di poterlo fare anche a nome dei miei tanti colleghi di polizia penitenziaria, le mie più sentite condoglianze. Sarà mia cura e quella di Emanuela Piantadosi, presidente dell’associazione nazionale vittime del Dovere, unitamente al presidente dell’International Police Association di Sulmona Giuseppe Ninu e al Tenente dell’Arma dei Carabinieri Donato Agostinelli ai quali, nell’ambito dell’organizzazione dell’ottavo seminario nazionale di criminologia, è stata affidata l’organizzazione della commemorazione nazionale delle vittime del dovere (che si terrà l’8 Novembre dinanzi il carcere di massima sicurezza di Sulmona), ricordarli affinché le loro vite spezzate non ricascano nel triste vortice dell’oblio ma dalle quali vorremmo si possa costruire un mondo migliore”.(h.15,00)
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