Il carabiniere Mario Cerciello accoltellato a morte stanotte a Roma in pieno centro durante un controllo su due sospetti nordafricani: è caccia all’uomo nella Capitale
Un carabiniere, il vice brigadiere Mario Cerciello, è deceduto, in servizio, questa notte, a Roma dopo essere stato accoltellato da un individuo, probabilmente un cittadino nordafricano nel corso di un servizio per assicurare alla giustizia gli autori di un reato.
Il carabiniere, con altri colleghi che stavano svolgendo le indagini, come riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) si era appostato per fermare due persone ritenute responsabili di un furto e conseguente tentativo di estorsione, quando una delle due ha estratto un coltello e ha ferito più volte il vicebrigadiere dei Carabinieri mortalmente. Inutili i soccorsi presso l’ospedale S. Spirito dove il militare è poi deceduto.
L’Arma dei Carabinieri: “Oggi giorno di lutto”
“Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri: il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno”. Lo scrive su Facebook l’Arma dei Carabinieri.
“È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato. In gergo si chiama “cavallo di ritorno”- si legge- Ma quei numeri non sono freddi: sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito.
Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila Carabinieri. Il più vivo cordoglio ai Suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio”.
Salvini: “Prenderemo il bastardo assassino”
“Caccia all’uomo a Roma, per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un Carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno, e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa.” Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, a proposito del carabiniere ucciso a Roma.
Trenta: “Vile atto, tolleranza zero”
“Stanotte il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega è stato accoltellato mentre era in servizio. Stingo in un forte abbraccio sua moglie, la sua famiglia e i suoi cari. Sono vicina all’Arma dei Carabinieri e a tutti agli uomini e le donne che quotidianamente mettono a rischio la loro vita per garantire la nostra sicurezza. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti che hanno commesso questo vile atto”. Lo scrive su facebook la ministra della Difesa Elisabetta Trenta.
Vittime del dovere: inasprire sanzioni
L’Associazione Vittime del Dovere è sgomenta nell’apprendere la notizia dell’uccisione del Vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega.
35 anni, sposato da solo 43 giorni, il Vice brigadiere è stato colpito da otto coltellate, una delle quali al cuore, che avrebbe permesso ai malviventi di fuggire. Mario, in servizio a Roma, sarebbe stato ucciso per cento euro, questa la cifra chiesta in cambio della restituzione di un borsello rubato ad una donna.
Il carabiniere è stato colpito più volte in varie parti del corpo. E’ arrivato in ospedale in condizioni disperate ed è deceduto poco dopo.
Ci stringiamo in un forte abbraccio alla famiglia del Vice brigadiere, a sua moglie e all’Arma dei Carabinieri. Si tratta dell’ennesima vittima di un lunghissimo elenco di servitori dello Stato che hanno sacrificato la propria vita per il Paese in nome dei principi di legalità e giustizia. Uomini e donne che ogni giorno onorano il Paese, il cui operato non deve essere reso vano.
“L’Associazione si impegnerà a proporre disegni di legge che rendano più efficace il trattamento sanzionatorio sia in termini di pena sia in termini di detenzione, affinché ci siano aggravanti specifiche per reati che vedano colpite le Forze dell’Ordine nell’esercizio della loro funzione. Certo ciò non ci restituirà il giovane Mario, ma è un atto doveroso nei suoi confronti per onorarne la memoria.
Sensibilizzeremo sul necessario inasprimento del periodo detentivo per quei soggetti che si macchiano di tali orrendi reati al fine di creare un concreto deterrente.
Purtroppo, la criminalità comune ed organizzata in Italia sanno perfettamente di poter ottenere “vie di fuga” attraverso un’inaccettabile impunità, garantita da consistenti sconti di pena e da troppo favorevoli misure alternative alla detenzione. Questo “modus pensandi ed operandi” della criminalità dovrà essere scardinato con azioni efficaci da parte delle Istituzioni e della Politica grazie alla pressione che solo un’Opinione Pubblica informata e responsabile può attivare in modo concreto. Attendiamo un riscontro da parlamentari volenterosi e sensibili che vogliano intraprendere insieme a noi questa battaglia” ha dichiarato Emanuela Piantadosi, Presidente dell’Associazione Vittime del Dovere.
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