Al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte
Al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese
Al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini
Al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede
Al Presidente del Senato della Repubblica, Elisabetta Casellati
Al Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico
Alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali
Alla Commissione Giustizia del Senato della Repubblica
Alla Commissione Giustizia della Camera dei deputati
Ai Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica
Oggetto: Gentile richiesta di tempestivo intervento volto a riportare i boss della criminalità organizzata in carcere, evitare altre scarcerazioni ed accertare le reali responsabilità di una vera e propria catastrofe penitenziaria
L’Associazione Vittime del Dovere, i cui scopi sono la salvaguardia della memoria dei rappresentanti delle Istituzioni colpiti dalla criminalità comune, organizzata e terrorismo, la tutela dei diritti delle loro famiglie, la valorizzazione del lavoro svolto quotidianamente dalle Forze dell’Ordine, Forze Armate e dalla Magistratura e più in generale la promozione del rispetto dei valori di giustizia, legalità e solidarietà all’interno del nostro Paese, trasmette la presente urgente richiesta di tempestivo intervento volto a riportare i boss della criminalità organizzata in carcere, evitare altre scarcerazioni ed accertare le reali responsabilità.
Domani si celebrerà 28° Anniversario della Strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, riteniamo coerente e necessario onorare la memoria di tutti coloro che hanno offerto la propria vita in nome dello Stato proponendo azioni concrete che possano garantire reale giustizia.
In data 8 maggio abbiamo trasmesso un documento di sintesi di tutto il lavoro svolto dall’Associazione Vittime del Dovere finalizzato ad impedire l’inaccettabile esodo di centinaia di pericolosi boss responsabili di efferati crimini che hanno insanguinato il nostro Paese negli ultimi decenni. In poche settimane sono stati annullati anni di lotta al fenomeno mafioso (Relazione in allegato).
Questi nostri insistenti appelli, fatti di note, lettere, comunicati stampa, interrogazioni parlamentari inviati ripetutamente al Ministero della Giustizia e al Governo sono stati totalmente inascoltati. Purtroppo, i fatti dimostrano che i timori crescenti, da noi palesati nel corso delle settimane, erano non solo fondati, ma hanno visto drammaticamente la loro realizzazione. Il nostro lavoro è proseguito ininterrottamente con l’invio di una nota integrativa in data 13 maggio, anche ad essa non è stato dato alcun riscontro (Nota integrativa in allegato). Dal 9 marzo ad oggi le nostre istanze sono state ampliate, dato il continuo evolversi della situazione normativa in risposta all’emergenza sanitaria, e completate, a seguito di una analisi più approfondita dei recenti DL che sono in esame in Parlamento.
Per questa ragione e a causa dell’assenza di qualsiasi risposta, ci siamo determinati a chiedere la partecipazione personale e diretta delle Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata che compongono la nostra grande famiglia, invitando a trasmettere una specifica istanza di intervento alle Istituzioni in indirizzo, così che l’unione delle nostre voci faccia giungere la nostra indignazione forte e chiara al Governo, affinchè vengano adottate immediate ed improcrastinabili misure concrete di lotta alla criminalità organizzata, come di seguito evidenziato.
Appare evidente che proprio l’approssimarsi di una celebrazione così significativa, quanto dolorosa, come quella della strage di Capaci, imponga di abbandonare vuote commemorazioni ufficiali per fare posto a concrete forme di partecipazione e intervento, soprattutto quando il pericolo è quello di far crollare un sistema ideato per contrastare efficacemente le forme più gravi di eversione dell’ordinamento democratico e realizzato grazie al sacrificio di troppi Eroi moderni, la cui memoria non deve essere solo ricordata, ma rispettata e difesa.
Confidiamo nella volontà di un sincero e tangibile interesse verso la memoria del sacrificio di tutte le Vittime del Dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata.
Con Osservanza
Associazione Vittime del Dovere
Il Consiglio Direttivo
Emanuela Piantadosi, Presidente
Orfana del Maresciallo Capo dei Carabinieri Stefano Piantadosi, Medaglia d'Oro al merito civile, ucciso il 15 giugno 1980 da un detenuto ergastolano in permesso premio
Sergio Pomponio, Vicepresidente
Orfano del Vice Brigadiere della Polizia di Stato Giovanni Pomponio, Medaglia d'oro al valor civile, ucciso a Napoli dalla criminalità organizzata il 30 ottobre 1975
Ambra Minervini, Segretario Generale
Orfana del Magistrato Girolamo Minervini, ucciso a Roma dalle BR il 18 marzo 1980
Luca Calandini
Orfano del Carabiniere Michele Calandini, deceduto a San Pietro in Gu (PD) il 25 novembre 1975
Irene Ferrari
Vedova del Maresciallo Capo dei Carabinieri Giorgio Di Pietro, Medaglia d'argento al Valor Militare, ucciso a Ponte San Pietro (BG) il 14/5/1984
Alessandro Luzzi
Orfano del Maresciallo Scelto dell'Aeronautica Militare Lido Luzzi, Medaglia d'oro al valor civile, deceduto in località Laconi (Nuoro) il 29 agosto 1985
Saverio Piantadosi
Orfano del Maresciallo Capo dei Carabinieri Stefano Piantadosi, Medaglia d'Oro al merito civile, ucciso il 15 giugno 1980 da un detenuto ergastolano in permesso premio
Generale dell'Arma dei Carabinieri (r) Paolo Rota Gelpi
Medaglia di bronzo al Valor Militare, gravemente ferito dalla criminalità a Lissaro (PD) il 16/5/1988
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